A volte, in amore, ci illudiamo: che sia quello giusto, che sia per sempre, che sia amore vero. Ma illudersi fa bene?
Avete presente la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie? Per inseguire il Bianconiglio, Alice precipita in un mondo meraviglioso ma immaginario. Ed è quello che succede a noi, quando ci illudiamo in amore. La domanda arriva spontanea: illudersi è sbagliato, oppure no?
Partiamo da un dato di fatto: la realtà sarebbe di fatto perfetta (anche se complicata) così come, senza illusioni.
Quando ci innamoriamo, succede un fenomeno meraviglioso e strano. Ci sale l’entusiasmo e vediamo l’altro ancora più bello, quel che ci sta intorno ancora più illuminato, e questa “adrenalina affettiva” ci fa vedere tutto leggermente più sfocato. E’ un effetto naturale. Tanto che - mi verrebbe da dire - chi non si entusiasma in amore probabilmente non è davvero così innamorato come crede.
Chiaramente tra l’essere entusiasti e il vedere cose che non esistono c’è una differenza di fondo, o meglio: di dimensione.
L’entusiasmo appartiene alla dimensione emotiva: “sono entusiasta di stare con l’altro e spero che sia la persona giusta per me”. L’illusione appartiene invece alla dimensione mentale: magari neanche sono entusiasta ma voglio convincermi che sia lui quello giusto.
Spesso diciamo: “Ho bisogno di crederci”. Tutte abbiamo bisogno di crederci! Ma, prima ancora che di crederci, abbiamo il bisogno (anzi, il diritto nei nostri confronti) di vederci chiaro.
Quando vediamo ciò che ci piace vedere, rischiamo di trascurare ciò che non vorremmo vedere. E il rischio principale è quello di prendere le cosiddette cantonate. Se siamo fortunate, la cantonata arriva nel breve termine: ce ne facciamo una ragione, raccogliamo i brandelli e ci riprendiamo. Se siamo meno fortunate, la cantonata arriva nel lungo termine: possiamo per esempio essere sposate e, all’improvviso, svegliarci per accorgerci che l’altro non è affatto “così meraviglioso e perfetto” come avevamo immaginato. Se siamo ancora più sfortunate, la cantonata può esserci ma noi non la vediamo: capita, quando non siamo pronte ad aprire gli occhi. E, allora, tutto ciò che è chiaro agli occhi degli altri, delle nostre amiche e di chi ci vuol bene, non è chiaro per noi. Pensiamo per esempio a quelle relazioni in cui uno dei due viene trattato male dall’altro (o viene tradito, o trascurato) ma non è pronto a riconoscere questo atteggiamento.
Fino a che punto è giusto quindi illudersi in amore? Fino al punto in cui vediamo le cose sfocate sulla scia dell’entusiasmo senza perdere il contatto con la realtà. Quando oltrepassiamo questo stadio e non vediamo più “le cose come sono” ma “altro”, rischiamo di entrare nella sfera che è quella dell’illusione vera e propria.
Non è un caso che il Bianconiglio corra con un orologio in mano: l’illusione ha le ore contate e scappa da noi perché non vuole essere smascherata.
Insomma il Bianconiglio è l’illusione e il ritorno alla realtà una questione di tempo. Una volta che ci “becchiamo” l’altro e urtiamo con l’immagine illusoria che avevamo di lui, la sveglia suona. E riatterriamo nella realtà. Che sarebbe meravigliosa già così come, se ci entusiasmassimo di più per quel che c’è (anche se in certi momenti è poco) e costruire “altro” da lì. Anziché illuderci per quello che vorremmo che ci fosse e alloggiare in castelli per aria.
Autore
Claudio Lucca
Regia
Claudio Lucca
DoP
Claudio Lucca
Montaggio
Claudio Lucca
Operatori
Claudio Lucca e Valentina Mele
Assistente di Produzione
Claudiu Rednic
Producer
Michele Rossi
tag:
- amore