10 mamme a cui ispirarsi

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<p><em>“Signora la sindrome di suo figlio è infausta”</em>, dicono i medici dinnanzi a bimbi come quelli che si ammalano in aree ad alto inquinamento. Intanto i genitori sentono il cuore infrangersi contro la morte. <br />
La terra dei fuochi è malata e ammala i suoi bambini; avvelena e uccide quelli che avrebbero voluto e dovuto semplicemente vivere e diventare il futuro della loro stessa “maledetta terra”. <br />
Le mamme della terra dei fuochi sono mamme di angeli e guerrieri e la colpa delle loro sofferenze sta nascosta tra i tanti e tanti rifiuti tossici interrati, occultati e poi vomitati in un tristemente noto “triangolo della morte” dove, prima ancora, le discariche a cielo aperto sono state spesso trasformate in roghi tossici. <br />
<strong>Tutte le mamme della terra dei fuochi sono madri a cui ispirarsi</strong>: hanno visto soffrire i loro bambini, hanno toccato il dolore e sentito la morte, hanno fatto i conti con l’indifferenza, hanno sopportato il peso di quella violenza che è entrata nelle viscere della loro terra. Eppure non crollano! Combattono facendo di ogni bambino coinvolto in questo disastro ambientale il proprio bambino.</p>

Le mamme della terra dei fuochi - “Signora la sindrome di suo figlio è infausta”, dicono i medici dinnanzi a bimbi come quelli che si ammalano in aree ad alto inquinamento. Intanto i genitori sentono il cuore infrangersi contro la morte.
La terra dei fuochi è malata e ammala i suoi bambini; avvelena e uccide quelli che avrebbero voluto e dovuto semplicemente vivere e diventare il futuro della loro stessa “maledetta terra”.
Le mamme della terra dei fuochi sono mamme di angeli e guerrieri e la colpa delle loro sofferenze sta nascosta tra i tanti e tanti rifiuti tossici interrati, occultati e poi vomitati in un tristemente noto “triangolo della morte” dove, prima ancora, le discariche a cielo aperto sono state spesso trasformate in roghi tossici.
Tutte le mamme della terra dei fuochi sono madri a cui ispirarsi: hanno visto soffrire i loro bambini, hanno toccato il dolore e sentito la morte, hanno fatto i conti con l’indifferenza, hanno sopportato il peso di quella violenza che è entrata nelle viscere della loro terra. Eppure non crollano! Combattono facendo di ogni bambino coinvolto in questo disastro ambientale il proprio bambino. - LaPresse/Marco Cantile