Procedimento
- Sbucciate e affettate le patate a fette sottili o a cubetti piccoli. In una padella antiaderente ampia, sciogliete il burro e aggiungete la cipolla tritata finemente.
- Fatela appassire a fuoco dolce fino a doratura. Unite le patate e lasciatele cuocere lentamente finché diventano morbide, schiacciandole leggermente con un mestolo di legno.
- Aggiungete il formaggio Montasio tagliato a cubetti e mescolate finché si fonde completamente.
- Regolate di sale e pepe e compattate il composto con una spatola, formando una specie di “frittata” spessa.
- Lasciate cuocere a fuoco medio fino a quando si forma una crosticina dorata e croccante sul fondo.
- Girate delicatamente il frico con l’aiuto di un piatto o di un coperchio, e cuocete anche l’altro lato finché risulta altrettanto dorato.

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Cos’è il frico friulano
Ora che avete visto come fare il frico friulano, prima di procedere con i dettagli del piatto - in particolar modo gli ingredienti - qualche info su questa preparazione. Il frico friulano è un piatto rustico a base di formaggio e patate, tipico della tradizione montana del Friuli Venezia Giulia, in particolare della Carnia, nel nord della regione.
Il termine “frico” deriva probabilmente dal termine francese fricot, che indicava un piatto a base di ortaggi cotti.
Esistono due versioni del piatto:
- il frico morbido, preparato con patate e cipolla, simile a una frittata di formaggio
- il frico croccante, fatto solo con il formaggio, più sottile e friabile, che viene generalmente servito come snack o accompagnamento
Oggi il frico è sicuramente uno dei simboli della cucina friulana: lo si trova sia nelle sagre di paese che nelle osterie della regione.
Gli ingredienti del frico friulano
La bontà del frico dipende tutta dalla qualità degli ingredienti utilizzati, in particolare da uno. Quale formaggio si usa? Non uno qualsiasi, quello giusto è il Montasio, insostituibile.
Il Montasio DOP è un formaggio vaccino a pasta semidura, originario proprio del Friuli Venezia Giulia. Si può usare quello fresco, per ottenere una consistenza più cremosa e filante; il Montasio mezzano (5-8 mesi) per un sapore più deciso; il Montasio stagionato (oltre 10 mesi) per ottenere un gusto intenso e una crosta più croccante. Un consiglio da chef? Mescolate le tre stagionature per un perfetto equilibrio tra cremosità e sapore.
Gli altri ingredienti del frico sono patate e cipolla. In quanto alle prime, utilizzate delle patate a pasta gialla, compatte e non troppo farinose. Da non sottovalutare anche i grassi: potete usare sia il burro che l'olio, ma sicuramente è il primo quello che la ricetta originale predilige. Tradizionalmente si usa infatti il burro di malga.
Varianti del frico
Tra le ricette con le patate, il frico friulano è sicuramente tra le più allettanti. Il suo bello è che si presta a moltissime interpretazioni, tutte golose. Tra le varianti più diffuse…
Frico senza patate
È la versione più antica, nata per recuperare i ritagli di formaggio avanzati nelle malghe. Si realizza semplicemente facendolo fondere in padella fino a doratura, senza aggiungere patate o cipolle. Il risultato è un disco croccante e sapido, quasi come una cialda di formaggio, perfetta da servire come antipasto o snack.
Frico con polenta
Più che una variante è un modo di gustarlo: accompagnate il frico con la polenta. Poggiatelo su una fetta di polenta calda e fumante. Ad ogni morso godrete della perfetta combinazione tra i sue piatti.
Frico con crudo di Sauris
Inoltre, potete arricchire il frico con del prosciutto crudo di Sauris IGP, una specialità friulana. Basta aggiungerlo, dopo averlo tagliato a striscioline, nella fase finale della cottura.
Frico con formaggi misti
Oltre al Montasio, potete usare altri formaggi locali come il Latteria o il malgaro stagionato. Come detto, oltre a poter mescolare diverse stagionature di Montasio, potete mettere insieme anche formaggi diversi.
Origini del frico
Le origini del frico risalgono al 400. Il primo riferimento scritto compare in un ricettario del maestro Martino da Como, cuoco al servizio del patriarca di Aquileia. Il piatto nacque, come detto, come pasto povero delle malghe friulane per recuperare i ritagli derivanti dalla produzione del formaggio.
In un territorio di montagna dove le risorse erano limitate, il frico rappresentava una soluzione ingegnosa per nutrirsi in modo sostanzioso, sfruttando ingredienti semplici, economici e facilmente reperibili.
Come mangiare il frico
Il frico si può gustare in diversi modi: innanzitutto come secondo piatto, servito con della polenta, del radicchio saltato o una fetta di pane. Il frico croccante è invece più indicato come antipasto o stuzzichino, magari tagliato a spicchi.
Un consiglio: gustatelo appena cotto, quando il formaggio è ancora filante e il bordo croccante. È in quel momento che sprigiona tutto il suo profumo e la sua irresistibile bontà.
Conservazione
Il frico friulano dà il meglio di sé appena fatto, ma si può comunque conservare in frigorifero per 1-2 giorni, ben coperto con della pellicola trasparente per alimenti o dentro un contenitore ermetico. Per riscaldarlo, basta metterlo in padella a fuoco dolce o nel forno a 180°C per pochi minuti, finché il formaggio torna morbido e la crosticina si rigenera.
Vi sconsigliamo, invece, di congelarlo. Il formaggio tende a perdere la sua consistenza e il suo sapore.
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