Per tutti i fiorentini è un piacevole ricordo d'infanzia: alla scoperta della schiacciata dolce di Carnevale, alta, soffice ed irresistibile.
Per tutti i fiorentini è un piacevole ricordo d'infanzia: alla scoperta della schiacciata dolce di Carnevale, alta, soffice ed irresistibile.Tra i dolci di Carnevale regionali c’è anche lei, la schiacciata alla fiorentina, che spicca tra i tanti del periodo per il fatto di essere una delle poche a non essere fritta. In un mare di chiacchiere, ravioli dolci e bomboloni, questa schiacciata alta e soffice si distingue per essere sommersa da una valanga di zucchero a velo dalla quale emerge un giglio.
Probabilmente meno conosciuta di frittelle, galani e bugie, specie se non abitate a Firenze, la schiacciata fiorentina merita sicuramente di essere preparata: di seguito vi sveliamo come farla in poche mosse e con ottimi risultati. Non prima di avervi fornito qualche cenno sulle sue origini.
Cos’è la schiacciata fiorentina
Prima di lasciarvi alla ricetta, un cenno merita la sua storia. Si racconta che già nel 1700 una “Stiacciata delle Murate” venisse prodotta dalle suore di clausura dell’omonimo monastero. Si tratta di un dolce povero, una morbida schiacciata lievitata dolce i cui ingredienti sono piuttosto comuni. Si prepara infatti con farina, burro, zucchero, strutto, uova. Il segreto, però, è che tutti siano di alta qualità. Uova fresche, burro preferibilmente acquistato presso un caseificio di fiducia. Ma, ancora di più, a fare la differenza è la perfetta proporzione tra le materie prime.
Ciò che la rende una vera istituzione in città è il fatto che la si può trovare solo nel periodo di Carnevale: impensabile andarne alla ricerca in un mese che non sia gennaio o febbraio. Fa parte della tradizione anche la sua scarsa reperibilità. E chissà che non sia (anche) questo a renderla tanto ricercata.
Schiacciata alla fiorentina, ricetta
La vera ricetta della schiacciata alla fiorentina è gelosamente custodita. Quella della pasticceria Giorgio è tra le più antiche ed apprezzare di Firenze. Ma, volendola comunque riprodurre in casa, ci si può affidare alla versione del mastro pasticcere Paolo Sacchetti della pasticceria Nuovo Mondo di Prato, riportata sul Corriere Fiorentino.