DeAbyDay al Fashioncamp incontra Tomoko Tokuda: quando il riuso diventa filosofia, per un brand che unisce vintage a creatività
A domanda… risposta!
Perchè hai deciso di utilizzare orologi rotti per le tue creazioni?
Questi orologi rotti sono belli ed è per questo che li utilizzo.
Come hai iniziato?
Ho iniziato nel 2005. Mi piaceva da piccola fare dei giri per i mercatini e per caso ho trovato questi orologi rotti e smontati in una scatola piena di polvere. Sono stata veramente sorpresa di vedere questi orologi rotti, e quindi mi sono detta che dovevo fare qualcosa perchè erano veramente belli. In quel periodo lavoravo come designer per vestiti, e soprattutto mi occupavo di ricami, quindi l'idea iniziale era quella di applicare questi orologi ai vestiti. Poi però ho pensato fosse troppo complicato cosi ho iniziato a fare gioielli.
La tua fonte d'ispirazione?
Gli orologi hanno già una loro storia, hanno già vissuto il loro tempo in un paese come ad esempio l'Italia o magari anche il Giappone. Io non faccio altro che assemblare queste memorie, il tempo già scaduto e passato in un oggetto, in un gioiello. Quindi questi orologi sono già di per sé la mia ispirazione.
Hai pensato anche all'aspetto eco sostenibile?
Per me è stata una cosa naturale iniziare con questi orologi, mi piaceva l'idea che fossero rotti, non funzionanti. Magari la gente considera questo gesto come recupero, per me è stato talmente naturale che non ho pensato a questa cosa.
Regia
Valeria Spera
Operatore
Stefano Torraca
Montaggio
Patrick Caldelari
Esperta
Tomoko Tokuda