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Identità di genere e orientamento sessuale: facciamo chiarezza

Ancora oggi, si tende spesso a fare confusione tra identità di genere e orientamento sessuale: proviamo a chiarire ogni dubbio insieme.

Ancora oggi, si tende spesso a fare confusione tra identità di genere e orientamento sessuale: proviamo a chiarire ogni dubbio insieme.

Di tanto in tanto, quando non sa bene su cosa focalizzare l’attenzione delle masse, un esponente di destra qualunque si sveglia e, da bravo leone da tasiera, inizia a rincorrere un nemico immaginario: il genere. Comincia così a fare delle associazioni di pensiero deliranti: lega il gender alla dissoluzione della famiglia tradizionale (che, solitamente, lui/lei non ha), alla decadenza morale, a una perversione pubblicizzata da certe lobby formate da femministe ed esponenti LGBT (chiaramente, di sinistra). Insomma, genera confusione. Ed è proprio in questo grande pastrocchio di parole e propaganda fine a sé stessa, che si arriva a non capirci più un fico secco. Partiamo, quindi dalle basi, dalle nozioni più semplici che incontriamo comunque ogni giorno e chiariamo quale sia la differenza tra l’identità di genere e l’orientamento sessuale.

Cos’è l’identità di genere

L’espressione "identità di genere" fa riferimento al modo in cui una persona si sente rispetto ai concetti di mascolinità e femminilità, nei quali potrebbe anche non identificarsi, definendosi dunque una persona "non binaria", ovvero che va oltre il binarismo di genere maschile/femminile.

L’identità di genere, quindi, può coincidere con il sesso assegnato alla nascita, oppure no:

  • nel primo caso, ci si identifica come cisgender;
  • quando, invece, il sesso biologico e l’identità di genere con corrispondono, si parla di persona transgender e di disforia di genere.

Diverse persone sono convinte che essere transgender significhi essere anche omosessuale. C’è, invece, molta più complessità in quanto le persone transgender possono avere non solo orientamenti sessuali diversi, ma anche identità di genere differenti. Vediamo quali sono.

Quali sono le identità transgender?

Possiamo individuare alcune specifiche identità delle persone transgender, che possono essere:

  1. Male to Female (MtF), ovvero individui che sono nati uomini, ma che hanno scelto un percorso di transizione che comporta il cambiamento di sesso (e prevede interventi quali vaginoplastica e mastoplastica additiva);
  2. Female to Male (FtM), cioè donne che sono in transizione per ottenere le caratteristiche biologiche maschili (e che quindi ricorrono alla falloplastica e alla mastectomia);
  3. intersex o bigender, che dal punto di vista estetico non si identificano né come uomo, né come donna, di conseguenza la loro identità di genere è neutra o risulta un misto tra le due;
  4. agender, vale a dire individui che non si attribuiscono o non percepiscono un’identità di genere.

Differenza tra identità di genere e ruolo di genere

L’identità di genere è anche diversa dal cosiddetto "ruolo di genere", ovvero l’insieme di elementi che, da un punto di vista sociale e culturale, vengono associati ai concetti di "maschile e femminile". Possono riguardare l’abbigliamento, la capigliatura, il modo di parlare, determinati atteggiamenti e comportamenti che si considerano "adatti" e calzanti per un ruolo maschile o uno femminile. Non è un caso che varino nel tempo e, soprattutto, che siano molto diversi a seconda della cultura e nella società nella quale si è immersi.

L’espressione di genere, invece, a differenza del ruolo di genere, che viene imposto dall’alto, rappresenta il modo in cui una persona esprime - con i vestiti, la voce, le sue caratteristiche fisiche - la propria identità di genere, allontanandosi del tutto dall’aspettativa sociale di femminilità o mascolinità.

Cos’è l’orientamento sessuale?

Il modo in cui una persona si sente non è legato alla sua sessualità. L’orientamento sessuale, infatti, ovvero l’attrazione sessuale che si ha verso le altre persone, non è legato alla propria identità di genere.

Così, una persona transgender che si identifica come una donna e ne ha anche le caratteristiche fisiche, può essere eterosessuale, quindi provare attrazione verso gli uomini, così come omosessuale, quindi essere sessualmente attratta dalle donne, o bisessuale

L’orientamento sessuale, poi, può cambiare nel tempo. Sono tante le donne che si rendono conto di essere bisessuali dopo aver superato i 40 anni e iniziano a esplorare una parte della propria sessualità che avevano sempre messo in sordina. Sepolta sotto il frastuono del giudizio e la raccapricciante paura di deludere i propri genitori. 

Perché sì, di solito è durante la pubertà che si inizia a capire chi sono le persone con le quali si vorrebbe andare a letto, ma a volte è proprio con la maturità che ci si sente più liberi/e di fluire e, per forza di cose, di vivere la sessualità senza categorizzazioni di genere.

Immagine in anteprima: freepik