Prevenzione
Prevenzione

Vulvodinia: sintomi, cause, a chi rivolgersi e come guarire

La vulvodinia è un disturbo caratterizzato da bruciore e dolore, anche durante i rapporti sessuali. Ecco quali sono i sintomi e i rimedi più efficaci per guarire.

La vulvodinia è un disturbo caratterizzato da bruciore e dolore, anche durante i rapporti sessuali. Ecco quali sono i sintomi e i rimedi più efficaci per guarire.

La vulvodinia è un disturbo femminile (come anche la bartolinite) che può colpire le donne dall’adolescenza fino alla menopausa. Parliamo di una situazione molto fastidiosa che può comportare dolore e bruciore intimo spontanei, oppure provocati da un contatto diretto o da semplici movimenti (come, ad esempio, accavallare le gambe). Questa problematica molto spesso è presente in modo continuativo, si manifesta durante l’intera giornata e in molti casi può diventare invalidante. Andiamo quindi ad approfondire la questione scoprendo, prima di tutto, cos'è la vulvodinia.

Cos'è la vulvodinia 

Che cos'è la vulvodiniaFoto:  Yurii Kibalnik/123RF

La vulvodinia è un disturbo femminile che si manifesta perlopiù con una sensazione di dolore e di bruciore nell’area vulvare, sebbene non siano presenti lesioni cliniche visibili. Se questa condizione interessa solo il vestibolo si parla di vestibulodinia, mentre se il dolore si concentra unicamente sul clitoride siamo in presenza di clitoridodinia.

Le possibili cause 

Le cause alla base della vulvodinia possono essere diverse e differenti fra loro. 

  • Può manifestarsi in seguito a ripetute infezioni da candida o a traumi fisici;
  • Può essere associata anche a scarsa lubrificazione o a un trauma psicologico;
  • Il disturbo può aggravarsi anche a causa di errate abitudini quotidiane, come ad esempio indossare biancheria intima troppo stretta, praticare attività sportive microtraumatizzanti o abusare di detergenti intimi e medicinali a uso topico;
  • Il dolore vulvare, inoltre, può scatenare anche una reazione difensiva dell’organismo. Questo, dunque, può provocare uno spasmo muscolare ancora più fastidioso ed un conseguente circolo vizioso che continuerà ad alimentare e ingigantire il problema.

I sintomi della vulvodinia

I sintomi della vulvodinia

Foto:  Siriluk Kongkead/123RF

I sintomi caratteristici della vulvodinia comportano:

  • Dolore e bruciore vulvare spontaneo o conseguente ad un contatto diretto;
  • Intorpidimento; 
  • Vagina gonfia;
  • Dispareunia;
  • Fitte o scosse sul pube o nella zona perianale;
  • Prurito vulvare e vulva arrossata.

Inoltre, chi è affetto da questo disturbo può manifestare anche sintomi tipici di un’infezione intima, sebbene il tampone e l'urinocoltura risultino negativi. Così come dei possibili segnali potrebbero essere fatica a urinare e bruciore a contatto con gli indumenti. 

>>Leggi anche: Infezioni vaginali: quali sono, sintomi e cura

La diagnosi di vulvodinia

Per giungere a una diagnosi certa di vulvodinia lo specialista procederà a fare un’accurata anamnesi della paziente e a eseguire un esame obiettivo, così da evidenziare eventuali anomalie della parte, ma anche possibili rossori circoscritti alla zona vestibolare. Oltre alla visita ginecologica, può essere necessario indagare i dosaggi ormonali.

Anche se l’esame visivo non riscontra infezioni, il medico può procedere a un tampone vaginale per verificare se la paziente è affetta da candida o vaginosi batterica. Se sospetta il lichen sclerosus si rende invece necessaria una biopsia.

In alcuni casi, il medico potrà eseguire anche il Q-tip test (o swab test). Quest’ultimo si esegue esercitando una leggera pressione con un cotton fioc su alcuni punti specifici dell’area vestibolare per verificare la comparsa di dolore localizzato intenso e acuto. 

Guarire dalla vulvodinia

Guarire è possibile, tuttavia è bene tenere presente che la vulvodinia è una sindrome complessa che spesso non viene diagnosticata tempestivamente. In quest’ottica, dunque, ai primi campanelli d’allarme è importante rivolgersi a uno specialista per valutare insieme l’iter terapeutico più indicato, così da ridurre la frequenza e l’intensità delle sensazioni dolorose fino a giungere - ove possibile - a una completa guarigione.  

Vulvodinia: i migliori specialisti italiani 

Una donna affetta da questo tipo di dolore ha tutto il diritto di ricevere l’assistenza che merita. In Italia ci sono decine di specialisti, tra ginecologi, ostetrici, fisioterapisti e sessuologi, che si sono specializzati in vulvodinia. Ecco un piccolo elenco non esaustivo.

A Milano

A Milano tra le figure di riferimento c’è il dottor Filippo Murina, responsabile del servizio di Patologia del tratto genitale inferiore e Centro menopausa presso l'ospedale V. Buzzi e socio fondatore e direttore scientifico dell'Associazione Italiana Vulvodinia Onlus - AIV Onlus. Presso il centro medico Ginecea riceve la dottoressa Laura Coda, ostetrica esperta in rieducazione del pavimento pelvico, idrocolonterapia, trattamento della sindrome vulvovestibolare.

Esperti di vulvodinia in Veneto

Si divide tra Milano e Contea di Montebelluna (TV) la dottoressa Alessandra Graziottin, specialista in Ginecologia ed ostetricia, psicoterapeuta in Sessuologia e direttrice del centro di Ginecologia e sessuologia medica dell’H. San Raffaele Resnati di Milano. In Veneto (a Padova) è presente anche la dottoressa Valentina Pecorari, urologa e sessuologa. 

In Toscana

A Carrara (MS) ci si può rivolgere al dottor Cesare Gentili, specialista in Ginecologia ed ostetricia. Primario di Anatomia patologica presso l'ASL 12 di Viareggio, è stato responsabile organizzativo dello screening mammografico e dello screening del cervico-carcinoma nel comprensorio della Versilia. A Pisa la dottoressa Barbara Del Bravo, ginecologa, segue le pazienti affette da vulvodinia insieme alla dottoressa Daria Vescio, fisioterapista e osteopata.

A Roma

A Roma è possibile rivolgersi allo Studiopesce del dolore pelvico, fondato dal dr. Francesco Pesce e attualmente gestito dal dottor Giorgio Galizia e dalla dottoressa Barbara Pesce. Sempre a Roma lavora la dottoressa Cinzia Pajoncini, autrice di vari libri e di oltre cento pubblicazioni scientifiche e cofondatrice del Gruppo romano multidisciplinare per lo studio del dolore pelvico cronico.

In Sicilia

A Catania lo studio medico Ultrasonica, diretto dal dottor Rosario La Spina, si avvale della apparecchiatura per elettroporazione vaginale, ritenute come la nuova frontiera nel trattamento del dolore pelvico e vulvare cronico (vulvodinia) in tutte le fasce di età. A Palermo sono a disposizione lo studio medico Guastella e la dottoressa Pina Belfiore, ginecologa presso l’ambulatorio di Vulvologia U.O. di Ginecologia, ostetricia e fisiopatologia della riproduzione AOUP università di Palermo.

In Sardegna

A Sassari ci si può rivolgere alla ginecologa Anna Laura Secchi o all’ostetrica Veronica Lai; a Cagliari invece al ginecologo Romualdo Nieddu, specializzato in senologia ed esperto di vestibolite vulvare e vulvodinia, o all’ostetrica Chiara Cighetti, focalizzata sulla salute pelvica.

Come si cura la vulvodinia 

L’iter terapeutico varia a seconda della natura del disturbo e delle possibili cause scatenanti. La terapia per la vulvodinia, infatti, può essere sia farmacologica che fisioterapica.

Terapie farmacologiche

Le terapie farmacologiche più efficaci possono includere:

  • Antidepressivi ciclici e anticonvulsivanti che, a piccole dosi, possono interrompere i circuiti del dolore cronico e la maggiore sensibilità delle terminazioni nervose.
  • Anestetici topici in crema o gel, come la lidocaina, da applicare direttamente sulla vulva soprattutto prima dei rapporti sessuali; questi anestetici locali però possono danneggiare il lattice dei condom.
  • Prodotti specifici che inibiscono l’attività mastocitaria; l’attivazione dei mastociti infatti è tra le principali responsabili della vestibolodinia o sindrome vulvo-vestibolare.

L’autocura, per un problema del genere, può risultare controproducente: è fondamentale che qualsiasi terapia sia prescritta e monitorata dal medico.

Fisioterapia e stimolazione

Se le cause del dolore pelvico sono i muscoli pelvici particolarmente contratti, può essere utile ricorrere alla fisioterapia, all’auto massaggio o alla TENS (TransCutaneous Electrical Nerve Stimulation), una stimolazione elettrica nervosa transcutanea in grado di inibire le afferenze nervose coinvolte nella trasmissione del dolore. Anche l’osteopatia può essere inserita all’interno di un approccio multidisciplinare: può aiutare infatti a normalizzare il tono della muscolatura pelvica.

Psicoterapia

Se la vulvodinia è legata a cause psicologiche, il ginecologo potrà consigliare di rivolgersi anche ad uno psicologopsicoterapeuta per un approccio più trasversale e al tempo stesso più mirato. In realtà un supporto psicologico può rivelarsi utile anche se il dolore pelvico cronico è la conseguenza di un’infezione o di qualsiasi altro fattore fisico: in questo caso infatti lo specialista, pur non potendo intervenire sulle cause della vulvodinia, può insegnare a gestirla meglio a livello emotivo. Uno psicologo specializzato in sessuologia può inoltre aiutare a recuperare la serenità col partner che potrebbe essere messa a dura prova dal dolore durante il rapporto sessuale.

>>Leggi anche: Sangue nelle urine: le possibili cause e i rimedi più efficaci

Come prevenire la vulvodinia (e le ricadute)

La vulvodinia non è una malattia che può essere guarita con un ciclo di antibiotici o con un intervento chirurgico. Come abbiamo visto, infatti, le cause di dolore sono tante, diverse tra loro e vanno indagate da un team multidisciplinare. Alle cure mediche si devono accompagnare gli stili di vita corretti. Ecco alcune buone abitudini:

  • indossare biancheria intima di cotone;
  • evitare collant e pantaloni sintetici e aderenti;
  • lavarsi con detergenti delicati;
  • asciugarsi bene dopo la doccia o il bidet;
  • dopo un bagno al mare o in piscina, evitare di trascorrere troppo tempo con il costume bagnato addosso;
  • astenersi da sport come il ciclismo o l’equitazione.