I ballerini di flamenco- Nuove tribù metropolitane. Fierezza, dignità e ribellione per questo ballo che è linguaggio e poesia: un fascino che scavalca i confini della Spagna. Fino a Milano.
Carta d’identità
- Nome: Flamenco e sevillanas
- Luogo di nascita: Andalusia
Il flamenco vede gli albori intorno al 1400 dall’incontro della cultura gitana con il folklore andaluso. Nasce da principio come cante, cioè come melodia per esprimere le sofferenze dei poveri, dei carcerati, degli emarginati, le loro storie di amore e di morte. È nel corso dell’Ottocento che si consolida il ballo come lo conosciamo oggi.
Le sevillianas, invece, sono balli tipici della regione di Siviglia, estesi poi a tutta l’Andalusia. È oggi un genere che fa parte del flamenco, anche se ha origini diverse.
- Segni particolari
Il flamenco nasce come espressione della sofferenza e della nostalgia, ma è divenuto poi manifestazione di protesta e di ribellione, per questo si battono i piedi a terra. L’atteggiamento del corpo è di sfida ed è necessario attingere tutta l’energia dalla terra per trasferirla in ogni parte del corpo.
Il gruppo flamenco è formato da: uno o due chitarristi; il cajon, lo strumento di legno a percussione; i palmeros, che danno la scansione ritmica con il battere delle mani; il cante, la melodia cantata e il baile, la danza vera e propria.
Le sevillanas sono strutturate in quattro parti (primera, segunda, tercera y cuarta) e si ballano in coppia, di solito uomo e donna, esprimendo un preciso codice corporeo, ma possono anche essere ballate da due donne. Imparare a ballare le sevillanas comprende lo studio delle nacchere.
Per ballare flamenco e sevillanas sono importanti le scarpe a tacco largo, per battere il tempo, e la gonna, con la quale si compongono figure.
Il flamenco non richiede nessun canone estetico particolare, perché è manifestazione pura della propria personalità.
In pratica
- Dove: in tutta Italia, nelle scuole di flamenco e in alcuni locali di cultura iberica. In Andalusia, in particolare a Siviglia, Cordoba e a Cadice.
- Quando: annualmente nei corsi organizzati nelle scuole; a Siviglia in aprile.
- Come: a Siviglia, ogni due anni si tiene la Bienal de Flamenco, dove è possibile ammirare i migliori gruppi di flamenco; ogni aprile, invece, si tiene la Feria de Sevilla, dove è possibile ballare, divertirsi e mettere alla prova quanto appreso nei corsi di flamenco.
Autore
Valeria Spera
Regia
Michela Mozzanica
Silvia Pezzulo
Valeria Spera
Producer
Valeria Spera
Interpreti
Mara Terzi
Intervista di Valeria Spera
Operatori
Michela Mozzanica
Silvia Pezzulo
Valeria Spera
Montaggio
Michela Mozzanica
Esperto
Mara Terzi, danzatrice e insegnante di flamenco
Si ringrazia
Scuola di danza Mara Terzi
Via Fauché, 9 – Milano
www.maraterzi.com
Ristorante Maison España
via Montegani, 68 - Milano
www.maisonespana.it
- Il flamenco è una musica, un canto e un ballo dove s'incontrano strutture musicali del bacino del Mediterraneo, proprio perché l'Andalusia ha accolto nei secoli tradizioni ebraiche, islamiche, greco-bizantine, oltre che gitane. Attraverso il ballo si esprime l'esperienza umana della vita, della morte, del destino, dell'amore, del peccato, della libertà e della salvezza.
- I movimenti precisi, tesi ed espressivi delle braccia sono chiamati braceo.
- Duende è una parola spagnola che indica "fuoco creativo, incanto, potere misterioso", elemento indispensabile nel flamenco. Come scriveva Federico García Lorca: "Il duende è un potere e non un agire, è un lottare e non un pensare. Ho sentito dire da un vecchio maestro di chitarra: 'Il duende non sta nella gola; il duende sale interiormente dalla pianta dei piedi'. Vale a dire, non è questione di facoltà, bensì di autentico stile vivo; ovvero di sangue; cioè, di antichissima cultura, di creazione in atto" (Il duende teoria e gioco, 1933).