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I 5 trapper italiani famosi che ascoltano i tuoi figli (e forse pure i nipoti)

Se hai sentito nominare Lazza e Geolier solo perché sono andati a Sanremo, è ora di ampliare il tuo orizzonte musicale

Se hai sentito nominare Lazza e Geolier solo perché sono andati a Sanremo, è ora di ampliare il tuo orizzonte musicale

Può capitare che ci si percepisca lontani dai generi musicali che i ragazzi ascoltano nei loro auricolari bluetooth o nelle loro super cuffie Beat e simili. Può capitare che si cerchi di informarsi (spoiler: senza successo) su cosa passa in quelle cuffiette. La verità è che senza una guida esperta nel mondo musicale della Generazione Z e di quelli ancora più giovani, si fa fatica a decifrare i nomi degli artisti contemporanei e i generi più amati.  Di sicuro ai primi posti nelle classifiche si leggono tanti nomi che riconducono alla trap, un sottogenere della musica hip hop nato negli Stati Uniti nei primi anni 2000. 

Com'è fatta la trap

Il termine trap è una parola mutuata dallo slang americano, usata per indicare luoghi dove si svolge il traffico di droga. Al centro dei testi, per forza di cose, i trapper raccontano la dura realtà della vita di strada, tra crimine, povertà e riscatto, lasciando sempre un piccolo spazio per l'amore, anche se spesso tossico. Con l'evoluzione del genere le tematiche sono arrivate a toccare lusso, successo e relazioni. I trapper hanno look eccentrici, con tantissimi tatuaggi a vista. "Drippano" abiti di marca e gioielli appariscenti con l'obiettivo di potenziare la propria personalità.

I 5 trapper italiani da ascoltare

In Italia, a fare da apripista per la trap sono stati Sfera Ebbasta, Lazza e Ghali. Ma rispetto ai loro esordi, oggi i trapper non hanno paura di contaminare il beat e le melodie con pop, dance e persino rock, stregando così fasce di pubblico più ampie. Ovviamente il panorama musicale è ampissimo e cercare di orientarsi nella vasta scelta che offre questo genere. Ecco perché qui sotto trovi cinque nomi scelti dall'olimpo dei trapper italiani, pronti da ascoltare su Spotify.  

Simba La Rue

Il brano "MI PIACCIONO LE ARMI" spiega sin da subito la poetica che intride la produzione musicale di Simba La Rue. Il suo vero nome è Mohammed Lamine Saida. Di origine tunisina, vive in Italia ed è diventato famoso per il suo stile aggressivo e diretto, che riflette le influenze della vita di strada. I suoi testi parlano di riscatto sociale, criminalità e vita nei quartieri difficili. I suoi brani appartengono a una sottocategoria della trap, la drill, caratterizzata da beat cupi e testi crudi. Purtroppo, Simba La Rue non è un grande esempio di moralità. È stato coinvolto in diverse vicende legali e dispute con altri artisti. Ma l'episodio più famoso resta il suo rapimento, avvenuto nel 2002, che ha portato il suo nome agli onori della cronaca.

ANNA

Dietro queste quattro lettere scritte tutte in maiuscolo c'è Anna Pepe, una giovane trapper italiana, classe 2003, divenuta famosa grazie al successo virale del suo brano "Bando" (2020). Il brano, diventato famoso anche all'estero, è caratterizzato da un beat energico e da testi che raccontano la determinazione di ANNA nel farsi strada nel mondo della musica. Ma a fare la sua fortuna è stata anche l'ampia eco prodotta dai social media. Infatti, i suoi brani sono diventati virali anche grazie a diverse challenge su TikTok.

Geolier

In molti farebbero carte false per una "collab" con Geolier. Nome d'arte di Emanuele Palumbo, classe 2000, non vi sarà sfuggito soprattutto grazie alla sua ultima partecipazione a Sanremo e alla polemica scoppiata durante la serata delle cover per un medley non proprio apprezzatissimo. Oggi è uno degli artisti più influenti e apprezzati della scena urban e trap italiana, noto per il suo stile unico che mescola il dialetto napoletano con tematiche universali e profonde.

Il nome "Geolier" deriva dal termine francese "geôlier," che sta per "carceriere": uno pseudonimo scelto per mettere in evidenza la sua capacità di catturare e trasmettere storie vere e crude legate alla vita nei quartieri popolari di Napoli. Il suo secondo album, "Il Coraggio dei Bambini", ha consolidato la sua posizione tra i migliori trapper italiani.

Shiva

Shiva è il nome d'arte di Andrea Arrigoni, trapper italiano nato il 27 agosto 1999 a Legnano, vicino a Milano. In questa regione d'Italia si concentra il più alto numero di artisti dediti a questo genere musicale. Anzi, si può dire che la stessa periferia milanese, con Rozzano in testa, è una vera fucina di questi talenti. I testi di Shiva sono introspettivi, combinati con sonorità melodiche e aggressive. Shiva ha raggiunto un'ampia notorietà con brani come "Auto Blu" (2020), che campiona il celebre pezzo dance "Blue (Da Ba Dee)" degli Eiffel 65. Una mano tesa verso noi boomer che non possiamo ignorare.

Lazza

Classe 1994, Lazza è il nome d'arte di Jacopo Lazzarini. Ne avrete sicuramente sentito parlare perché ha partecipato a Sanremo 2023 con il brano Cenere, famosissimo anche per chi non sa nemmeno cosa significhi trap. Al contrario di altri trapper, Lazza nasce come pianista classico e sa, quindi, come combinare i due linguaggi musicali. I suoi testi sono intricati, ma grazie a un'attenzione speciale alla melodia, sa arrivare a un pubblico molto ampio.

Foto di apertura: Immagine Freepik