La scelta di essere o non essere madri, di avere o non avere figli, è tra due opzioni che hanno la stessa validità, non ce n’è una migliore dell’altra. Come spiega Giulia Paganelli, alias @evastaizitta
“Essere o non essere, questo è il problema”, diceva il buon Shakespeare. Ma non dovrebbe esserlo. Scegliere di essere o non essere madri, avere o non avere figli, sono due opzioni che hanno la stessa validità, non ce n’è una migliore dell’altra. Ogni donna dovrebbe essere libera di scegliere, decidere del proprio tempo, del proprio corpo, della propria felicità. Perché la realizzazione di se stesse è qualcosa di strettamente personale. Una donna può scegliere di non avere figli perché la maternità complicherebbe la sua vita. O di averne, perché essere madre le dà quel senso di “pienezza” che le manca. Eppure il bullismo dell’orologio biologico, nonostante le lotte, le conquiste delle donne nel corso della storia, è qualcosa di ancora fortemente radicato nella società moderna. Ancora oggi, nel 2022. “E tu, quando ti decidi a fare un figlio?”, ti dice la zia a tavola la sera di Natale. “Morirai da sola”, “Ti sentirai incompleta”, “La tua vita senza figli ti sembrerà inutile e senza scopo”, le fanno eco l’amica/parente/conoscente/opinionista di turno.
Smettiamola di fare “scale sociali” distinguendo tra donne madri e non madri, complete e incomplete. Cominciamo a parlare, semplicemente, di donne.
Ce ne parla Giulia Paganelli, alias @Evastaizitta.