Ci si può illudere che non sia così, ma c'è un solo modo per gustarsi un casatiello come si deve: cedere alla sugna e vincere una goduria assoluta.
Ci si può illudere che non sia così, ma c'è un solo modo per gustarsi un casatiello come si deve: cedere alla sugna e vincere una goduria assoluta.Mio padre mi racconta sempre un aneddoto: quando faceva il militare a Novara, la notte non riusciva a dormire a causa delle zanzare. Beato lui che a 25 anni non c’aveva una pena valida che lo tenesse sveglio e stava a pensare alle zanzare. Aveva brevettato quindi un metodo, a sua detta, infallibile per dormire: cedere alle zanzare, farsi pungere, così che si saziassero e lo lasciassero riposare, commentando sempre allo stesso modo, in romano: «a Sofì, a volte per vince bisogna perde’».
Quando ancora ero piena di ideali, non come ora che sono vuota come l’universo e se parlo a me stessa sento un’eco, lo trovavo un atteggiamento molto passivo e arrendevole e non riuscivo a fare mio questo concetto a pieno. Solo con gli anni ho capito che cedere delle volte è l’unica soluzione per proseguire e per uscirne bene e, a meno che non siamo sulla linea del Piave, resistere è stancante e inutile.
Prima si cede, prima si perde e paradossalmente prima si vince.
Perché vi sto a di sta cosa mi direte?
Perché lo so che quando leggerete strutto in questa ricetta inizierete a impazzire e a cercare su Google: “sostituzione strutto con olio o con burro”. Ma ricordatevi che a volte per cercare il male minore, o che comunque a voi sembri minore, vi fate comunque male, quindi perché non rimandare l’infrangersi dei vostri buoni propositi a festa finita? Cediamo allo strutto, per favore.
L'irresistibile pesantezza del casatiello
Il casatiello è un lievitato che purtroppo per noi compare sulle nostre tavole solo nel periodo pasquale, quindi è un’eccezione alla nostra normale alimentazione. E come tutte le preparazioni che tentate di adattare alle vostre fissazioni, non sono neanche paragonabili all’originale, perdono il senso della tradizione e del gusto della ricetta. Quindi pensando di salvare capra e cavoli perdete sicuramente sia la capra, sia i cavoli, sia un’occasione per mangiarvi una gioia.
Per il casatiello ritengo opportuno darvi solo un’imprescindibile e ferrea regola, incapacy pasqualini miei: deve pesare quanto voi. Per una volta fate gli incredibili romantici introspettivi con un senso, non solo per rimorchiare: guardate al contenuto, non vi risparmiate in nulla, senza inutili sensi di colpa.
Cosa vi serve per impastare questa gioia paragonabile solo alla resurrezione: