Quando ci si rende conto di avere della frutta quasi andata a male, per evitare di doverla gettare via, il primo pensiero è farci una confettura. Ma se ci fosse un altro modo, sicuramente più originale, per poterla conservare al meglio?
Cos'è la pelle di frutta: le origini
La pelle di frutta può fare al caso nostro. Ma cos’è? Nient’altro che uno snack sano, naturalmente dolce e dalla consistenza più o meno gommosa da realizzare con la frutta matura. Pare che l’origine della pelle di frutta si debba al Medio Oriente, dove è usanza conservare quella fresca sottoponendola a tale procedimento.
Come si prepara la pelle di frutta
Preparare la pelle di frutta è relativamente semplice, anche se il processo di cottura può essere piuttosto lungo. Ecco i passi per preparala a casa:
- Sbucciare la frutta a disposizione (quella più indicata sono le mele, le banane, le pesche, i kiwi), ricavarne la polpa e frullarla bene.
- Ottenuto un liquido omogeneo basterà spalmarlo su una teglia rivestita di carta forno ottenendo uno strato sottile
- Cuocerlo a bassa temperatura (intorno ai 60°C) per almeno 10 ore
Il consiglio è di preparare la pelle di frutta al mattino per averla la sera o - se l’idea di lasciare il forno acceso durante la notte non vi spaventa - la sera per il mattino seguente.
Il composto ottenuto, una volta cotto, va tagliato a striscioline ed arrotolato su se stesso fino ad ottenere delle spirali di frutta. Queste si conservano a lungo all’interno di sacchetti di plastica per alimenti e possono costituire degli spuntini sani e dietetici da portare anche fuori casa.
Il composto di frutta può essere dolcificato a piacere con zucchero, miele, sciroppo d’acero ed aromatizzato con spezie quali la cannella, lo zenzero e la noce moscata.