I gua bao sono una ricetta tipica della cucina asiatica e sono, forse, il lasciapassare perfetto per partecipare, a modo nostro, a una festa che non tutti conoscono: il Capodanno cinese.
I gua bao sono una ricetta tipica della cucina asiatica e sono, forse, il lasciapassare perfetto per partecipare, a modo nostro, a una festa che non tutti conoscono: il Capodanno cinese.Dici neanche è finito il Capodanno nostro, abbiamo appena finito di fare le chiamate per dire “sono positivo, sono entrat* in contatto di un contatto di altro contatto però forse vengo solo per il dolce”, che inizia già un altro Capodanno, quello cinese, che quest’anno cade il primo febbraio.
Allora io vi dico una cosa, io non so assolutamente niente del Capodanno cinese, quindi mi fa la stessa impressione del Capodanno occidentale: non so cosa fare, non so cosa dire e neanche cosa si dovrebbe fare.
Mi sento come all’esame di diritto privato II. Il Professore, che purtroppo bisbigliava, mi chiese «L’isciiii». Io, che avevo capito l’ICI, la tassa, e sapevo che non c’era nel programma, (ma purtroppo quello che penso io non ha senso dentro di me e penso sempre che gli altri abbiano ragione), ho attaccato: «Allora, sì, l’ICI è un’imposta che si versa sugli immobili periodicamente secondo dei calcoli particolari», avevo finito le informazioni presenti dentro di me, lui mi interrompe e mi dice: «No, mi scusi signorina, cosa sta dicendo? Mi deve dire cosa è il LEASING», che più o meno dentro di me suona come: «Parliamo del Capodanno cinese».
Se sai di non sapere, chiedi (alle persone giuste)
Nella vita io mi muovo così, non memorizzo informazioni, da buona ignorantella ripulita, non studio molto (se non le cose di cucina o le varie fisse momentanee che ho, tipo come diventare una Wicca). Però ho sempre presente dove reperire informazioni e soprattutto a chi chiedere le cose che non so, mantenendo sempre ottimi rapporti con tutti (nonostante i miei modi di fare discutibil)i, cioè con tutte le persone che apprezzo - non mi dite ”falzah”, non mi dite “ipocrita”, litigo con tutti.
In questo caso, onestamente, sul Capodanno cinese non sapevo a chi chiedere, quindi ho cercato online: il Capodanno cinese è una festa (e fino a qui stesso discorso dell’ICI, posso rispondere spedita). In occidente si chiama così perché siamo dei beceri, mentre nei paesi orientali dove si festeggia, non solo in Cina, ma anche in Corea, Vietnam, Nepal ecc., si chiama Capodanno lunare o festa di Primavera, dura diversi giorni e termina con la Festa delle Lanterne.
Tipo quella che fate voi con quelle spaventosissime lanterne di carta che vi ricascano addosso, perché non conoscete la teoria della mongolfiera e dell’aria calda e vi si bruciano i capelli o il terrazzo del vicino che puntualmente non c’è in casa e bisogna chiamare il numero unico per le emergenze.
Il Capodanno cinese cambia data ogni anno, è molto sentito, il colore della festa è il rosso (vi prego, basta!), il dolce tipico è un dolce di riso, che non ho intenzione di fare.
Sembra una festa speciale e spero che DeAbyDay mi faccia scrivere un altro articolo dopo esserci andata di persona, perché lo desidererei più di ogni altra cosa.
Tornando a noi, la ricetta di oggi ovviamente la faccio per la prima volta il giorno prima di dover consegnare questo articolo, perché sono imprudente e vivo due situazioni contrastanti: una sicumera preoccupante e immotivata e una sensazione di autodistruzione altrettanto preoccupante e immotivata. Come vi dicevo conosco tante persone carine che mi vogliono sempre aiutare e che hanno anche il ristorante cinese più buono di Roma, a mio avviso. Quindi mi sono rivolta a loro per la ricetta, che non è la loro, ma è una di cui si fidano.
Vediamo se io mi posso fidare di loro e voi di me.
Cosa vi serve per 12 panini al vapore: