Una torta di sostanza è il modo migliore per festeggiare il compleanno. Lontano dalle feste orrende della nostra infanzia e dai dolci tragici che le accompagnavano. Parola di Cucinare Stanca!
Una torta di sostanza è il modo migliore per festeggiare il compleanno. Lontano dalle feste orrende della nostra infanzia e dai dolci tragici che le accompagnavano. Parola di Cucinare Stanca!Fra dieci giorni è il mio compleanno incapacy miei, e come ogni anno da che ho memoria della mia vita, vivo la tragedia.
L’umanità si divide in due macro gruppi: chi vive la tragedia il giorno del proprio compleanno e chi vive la tragedia il giorno del proprio compleanno ma ha imparato a fingere gioia.
Non mi interessano repliche, è un mio studio accurato portato avanti con fondi statali di cui ancora non posso parlare purtroppo, perché ho paura.
Dalle elementari alle medie: l'inferno delle feste di compleanno
A monte di questo studio ci sono dei ricordi miei delle prime feste dei miei compagni delle elementari, portavo a casa questo invito, ai tempi si usavano degli inviti di carta, tipo assegno bancario, con scritto "INVITO ALLA MIA FESTA" il giorno, dove, confermi: si o no.
Io lo portavo a casa e, come la firma di un assegno bancario, i miei genitori barravano "sì" e si chiedevano «ma tutti a ottobre sono nati come è possibile, apriamo un mutuo». Io non ero contenta, perché poche cose nella mia vita di bambina mi mettevano a disagio come entrare da sola in una sala per le feste, con il pacchetto in mano, e uno scamiciato a scacchi bianchi e neri, che puntualmente era considerato idoneo outfit per la festa delle elementari. I festoni, le luci, ok... solo che a me l’idea di stare tutti in una sala, col caldo, con gli animatori che ci dovevano far divertire, mi toglieva la voglia di vivere.
Ribadivo più volte ai miei genitori di ricordarsi che alle 19.30 mi dovevano venire a prendere e che non dovevano prendere dei regali radical chic, tipo la carta da lettere con i paisley stampati, perché non volevo perdere ogni volta la gara del regalo più bello. Prendete delle cavolo di Barbie, prendete dei trucchi da bambina, prendete una maglietta da calcio, vi prego.
Una volta finite le elementari mi sentivo salva, forse ero diventata grande e potevo evitare di andare a queste feste maledette. Invece no, eravamo grandi, quindi potevamo andare come i grandi in pizzeria, con i genitori della/del festeggiat* al tavolo vicino, menù bambini, pizza, patatine, Coca Cola (che neanche mi piaceva e infatti prendevo l’acqua naturale). In alternativa c’era ancora la festa a casa, ma da mini adulti che eravamo, si poteva fare il gioco della bottiglia, il trauma definitivo dei compleanni: che orrore, che puzza.
Il momento della torta però, se possibile, portava il picco della tragedia oltre l’inimmaginabile.
Il mio odio verso la torta mimosa è ormai fatto noto, non più interessante, ma un po’ sì, la odio, è banale, è annacquata, è brutta.
Il diritto di sparire il giorno del compleanno
Io dico sempre che sono felice di non avere più 20 anni. Lo dico e lo penso: non tornerei mai ad avere 10 anni, neanche con una rassicurazione di Gesù in persona che mi dica che la mia vita sarà molto più facile e liscia di come è stata. Sono contenta di fare 34 anni e di potermi permettere di sparire il giorno del mio compleanno, di non dover invitare nessuno e di farmi da sola una torta, che è una torta puerile, mi rendo conto, ma il compleanno deve avere una torta al cioccolato, anche piuttosto bruttina, a simboleggiare il fatto che possiamo non volere più una torta con l’ostia stampata con Winnie the Pooh o la nostra faccia della comunione. Siamo grandi e siamo autorizzati a volere una torta di sostanza, buona e che non prevede sbattimenti.
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Una torta al cioccolato da adulti
Quello che ho scoperto all’alba dei 34 anni, è che tutte le ricette delle torte al cioccolato potrebbero sparire e nessuno ne sentirebbe la mancanza, ad eccezione di questa, che è stata decretata da un noto giornale la "World’s Best Chocolate cake". La ricetta si trova nel libro Sweet di Yotam Ottolenghi ed Helen Goh, rinominata da Yotam anche "la torta più facile del mondo" e che si conserva davvero molto bene per 4-5 giorni, tempo di riprenderci dai messaggi di auguri smielati e insopportabili.
La consegna di questo articolo doveva essere una torta "esteticamente bella", ma sapete a me che mi frega della bellezza?
È una torta che esclude i bambini, perché contiene caffè, non me ne vogliate mammine e papini, esistete anche voi e la concezione che debba essere tutto a misura di bambino dobbiamo per forza accantonarla. È una torta per la festa di un adulto o per dire a qualcuno "ti voglio così bene che non ci metto neanche la candelina, ti voglio così bene che non ho paura che mi bocci per l’estetica, assaggia".
Ed è così. È una torta perfetta, non so come spiegarvi: il cioccolato, se ne usate uno di qualità, si sente forte e con l’aggiunta del caffè è valorizzato.