Bomba salata ripiena di broccoli, provola, persecuzione e mania del controllo.
Bomba salata ripiena di broccoli, provola, persecuzione e mania del controllo.Io, che come dico sempre la realtà non la capisco o comunque non la interpreto quasi mai nel modo giusto, da quando sono nata ho sempre avuto l’impressione che dietro qualsiasi cosa ce ne fosse un’altra nascosta, che io dovessi controllare e che, non si sa per quale motivo, verosimilmente nessuno, non mi veniva detta (SPOILER: dietro le cose non c’ho mai trovato nulla, non perché non so indagare, ma perché quasi sempre non c’è niente).
Ora certamente questo atteggiamento ha un nome: disturbo da persecuzione immotivata, ma ai tempi non aveva definizione precisa. Si chiamava erroneamente intimismo, imbarazzante aggiungerei, quindi sono cresciuta così, un po’ iperinterrogando la realtà inutilmente, un po’ non sapendo cogliere le cose utili della vita e dei libri di giurisprudenza, dove mi sembrava tutto importantissimo, ma alla fine disperata mi mettevo a dormire.
Con questo ci tengo a precisare che non mi riferisco alle teorie complottiste, ovviamente. Anche se ammetto che quando ci fu l’attacco alle torri gemelle anche io mi ero appassionata nello scrivere su Word la sigla Q33NY col font Wingdings che traduceva questo codice dei cattivi internazionali in immagini: due presunti palazzi, con un aereo e un teschio.
A mia difesa però posso affermare di non aver creduto alle scie chimiche e neanche al vaccino contro il Covid, che avrebbe al suo interno un microchip per controllare le nostre vite. Anche perché altrimenti io me lo sarei fatto impiantare subito, per non essere più a carico di me stessa e per non sentirmi più responsabile della mia vita.
Fenomenologia della Bomba salata
Mi riferisco quindi meramente alla fenomenologia delle cose e ai comportamenti degli altri. Nella fattispecie non mi fanno stare tranquilla quelle cose che esteticamente sono identiche ad altre, che hanno lo stesso nome, ma alla fine sono diametralmente l’opposto. Mi fanno agitare e perdo il controllo.
Quindi quando ho visto questa ricetta sulla copertina di Food&Wine, realizzata ultimamente da Niko Romito, noto chef abruzzese, denominata “BOMBA”, mi ha piuttosto incuriosita e agitata: ma non era un balletto? No, scusate, scherzo, io le ho sempre preparate dolci e cariche di crema. Alla mia proposta di realizzarla mi è stato giustamente risposto: "ma è un panino fritto?". Sì è un panino fritto, ma molto meglio, allora mi sono tranquillizzata, inserendolo in una categoria che conosco meglio.
Alcune volte non ci sono linee guida per la definizione delle cose, allora io preferisco sfrondare al massimo le parole e arrivare al senso ultimo dei concetti. Che poi è il senso ultimo dei concetti per me, che non conosco oggettività e che come dicevo la realtà non la capisco molto bene, quindi non avrà senso la conclusione da me raggiunta.
Il paradosso di Epicuro spiega che Dio esiste ma non è interessato alle faccende umane e non interviene. Non perché non possa, intendiamoci, è Dio, mica Gigi er buiacca, ma non ci trova abbastanza interessanti e stimolanti. Passereste voi le vostre divine giornate a cercare di capire una colonia di formiche rosse? Io sì chiaramente. Quindi se non è interessato lui, CEO dell’universo, alla sua opera di ingegno, perché dovremmo interessarci noi a quello che c’è dietro le parole o alle azioni degli altri? Relax. Sentitevi più Dio e meno uomo, che però questo anche è un altro atteggiamento che ha un nome in psichiatria: delirio di onnipotenza, quindi attenzione a passare dalla padella alla brace.
Cosa vi serve per questa ricetta divina (ve ne vengono 10 con queste dosi, ma se siete Dio le moltiplicherete senza particolare sbattimento):