L’amianto era presente anche nel DAS. Uno studio svela il rischio per bambini, insegnanti e artigiani.
L’amianto era presente anche nel DAS. Uno studio svela il rischio per bambini, insegnanti e artigiani.L’amianto (o asbesto) è pericoloso per la salute: le sue fibre possono accumularsi nell’organismo promuovendo l’insorgenza di gravi patologie.
Fra i problemi associati alla loro inalazione sono incluse infiammazioni polmonari croniche (dette asbestosi) e gravi forme tumorali, in particolare il mesotelioma pleurico maligno.
Ad essere a rischio potrebbero essere anche i bambini che negli anni ’70 hanno giocato con la diffusa pasta per modellare “DAS”
Uno studio pubblicato sullo Scandinavian Journal of Work Environment and Health ha svelato che nel DAS prodotto tra il 1963 e il 1975 erano presenti fibre di amianto
La scoperta è frutto del lavoro dei ricercatori dell’ISPO (l’Istituto dell'Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica), dell’Azienda Sanitaria di Firenze e dell’Università del capoluogo toscano che, oltre a recuperare le fatture relative all’acquisto dell’amianto e ad analizzare i risultati di analisi di laboratorio condotte su manufatti di DAS risalenti all’epoca, si sono valsi della collaborazione di alcuni ex dipendenti dell’azienda produttrice (la Adica Pongo a Lastra a Signa, in provincia di Firenze, chiusa nel 1993).
“I test analitici hanno confermato la presenza di fibre di asbesto nel DAS”, scrivono i ricercatori sulle pagine dello Scandinavian Journal of Work Environment and Health, precisando che l’amianto costituiva circa il 30% della pasta per modellare.
“I documenti trovati all’Archivio di Stato hanno confermato l’acquisto annuale di centinaia di tonnellate di asbesto grezzo dall’Amiantifera di Balangeri, la miniera di asbesto italiana”.
Tale presenza ha aumentato il rischio di inalazione di fibre di amianto non solo per chi era bambino all’epoca, ma anche per i numerosi insegnanti che hanno utilizzato il DAS come strumento di gioco o di insegnamento e per gli artigiani che lo hanno scelto come materiale di partenza per la realizzazione dei loro manufatti.
Secondo Stefano Silvestri, primo nome dello studio, non è da escludere che i casi di mesotelioma apparentemente non riconducibili all’esposizione all’amianto potrebbero essere associati all’uso del DAS.
Il ricercatore, igienista del lavoro all’ISPO, sottolinea anche come la scoperta dimostri che in passato possa essere stato fatto un uso dell’amianto più ampio di quanto si sia pensato fino ad oggi.
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Fonte: AGI