Dallo stress all’insonnia, dai dolori cronici al mal di testa: sono tanti i disturbi sui quali la riflessologia plantare promette di intervenire. Scopriamo qualcosa di più su questa popolare disciplina olistica.
Dallo stress all’insonnia, dai dolori cronici al mal di testa: sono tanti i disturbi sui quali la riflessologia plantare promette di intervenire. Scopriamo qualcosa di più su questa popolare disciplina olistica.I piedi sostengono il nostro peso, ci mantengono nella posizione eretta che ci caratterizza come specie, ci conducono alla scoperta dello spazio intorno a noi. E se fossero anche lo specchio del nostro organismo? Questo è il principio sul quale si impernia la riflessologia plantare, una terapia olistica che gode di grande popolarità.
Cos’è la riflessologia plantare
La riflessologia plantare è una pratica terapeutica alternativa secondo la quale determinate aree del piede, chiamate "punti riflessi", corrispondono a organi, ghiandole e altre parti del corpo. Stando a questa visione, l’energia vitale del corpo scorre lungo percorsi specifici; quando questo flusso si blocca, si generano malattie e disturbi. L’operatore, dunque, massaggia determinati punti del piede e, così facendo, riporta in equilibrio le energie del corpo e contribuisce a migliorare lo stato di salute generale.
Ad oggi, non esistono studi scientifici solidi in grado di dimostrare l’efficacia di questa pratica: non è dunque corretto affermare che possa “guarire” una malattia. Molte persone la trovano comunque rilassante, perché è pur sempre un momento in cui prendersi cura di sé ed estraniarsi dallo stress della vita quotidiana.
I benefici della riflessologia plantare
Come spiega Cure-naturali, la riflessologia plantare si propone di eliminare gradualmente tre condizioni: congestione, infiammazione e tensione. Più nello specifico, a seconda delle necessità e delle zone di intervento, si propone di alleviare:
- ansia e stress;
- iperattività nei bambini;
- disturbi di origine psicosomatica;
- nausea e vomito;
- problemi di digestione;
- crampi, dolori muscolari e artrosi;
- acufeni;
- mal di testa;
- disturbi alla circolazione sanguigna e linfatica;
- dolori cronici;
- disturbi ormonali legati per esempio al ciclo mestruale o alla menopausa.
Come si svolge una seduta di riflessologia plantare
La seduta di riflessologia plantare comincia con un’accurata ispezione visiva del piede alla ricerca di eventuali segnali di malessere, seguita dalla ricerca dei punti dolenti attraverso la palpazione. Dopodiché, basandosi sulla mappa della riflessologia plantare per cui a ogni zona del piede corrisponde uno specifico organo o apparato, l’operatore procede con il massaggio. In tutto, la seduta dura da un minimo di mezz’ora a un massimo di un’ora; di norma, per ottenere risultati apprezzabili occorre un ciclo di 6-12 appuntamenti.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Tale pratica di norma non ha effetti collaterali, salvo – in alcuni casi – un lieve indolenzimento. Guardando invece alle controindicazioni, è bene evitare la riflessologia plantare (o quanto meno chiedere il via libera al proprio medico) se si soffre di patologie che coinvolgono il piede, per esempio funghi, diabete, problemi di circolazione, trombosi, vasculite, ulcere. Anche la gravidanza è un periodo delicato durante il quale è bene astenersi da questi trattamenti.
La vera e fondamentale avvertenza da tenere sempre a mente è che la riflessologia plantare, come qualsiasi altra disciplina olistica, va intesa come un ausilio alla medicina convenzionale e non come una sostituzione. Insomma, nulla vieta di rivolgersi a un riflessologo per migliorare il proprio benessere generale ma, in presenza di patologie, bisogna sempre attenersi alle terapie prescritte dal medico.
Foto in apertura: Kaboompics.com/Pexels