Dai dolori articolari allo stress, sono tante le condizioni in cui il massaggio shiatsu può essere un utile aiuto. Non c'è da stupirsi se tra i suoi fan più accaniti c'erano anche Marilyn Monroe e Muhammad Ali! Partiamo dalla filosofia dello shiatsu per scoprire i principali metodi, i benefici per corpo e mente e le controindicazioni.
Dai dolori articolari allo stress, sono tante le condizioni in cui il massaggio shiatsu può essere un utile aiuto. Non c'è da stupirsi se tra i suoi fan più accaniti c'erano anche Marilyn Monroe e Muhammad Ali! Partiamo dalla filosofia dello shiatsu per scoprire i principali metodi, i benefici per corpo e mente e le controindicazioni.“Se potessi scegliere una sola cosa capace di migliorare la qualità della tua vita, quale sceglieresti?”
“Un massaggio shiatsu 24 ore al giorno.”
Questa battuta di Dan Aykroyd, l’indimenticabile Elwood dei Blues Brothers, la dice lunga su quanto si possa restare conquistati da questo messaggio orientale. A patto, però, che venga praticato correttamente da operatori qualificati. Andiamo alla scoperta dei vari trattamenti shiatsu, dei benefici che apportano all’organismo e delle possibili controindicazioni.
Cos'è lo shiatsu: tecnica e origini
Era il VI secolo dopo Cristo quando i monaci cinesi introdussero in Giappone i capisaldi della loro cultura, compresa la medicina tradizionale cinese. Lo shiatsu è l’esito di questo fortunato incontro tra due civiltà diverse e complementari.
Più precisamente, i trattamenti shiatsu – inizialmente focalizzati sulla zona addominale – divennero popolari tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, per poi essere codificati da Tamai Tempaku, autore del primo libro sul tema e fondatore nel 1925 dell’Associazione dei Terapisti Shiatsu.
Un altro nome centrale nella storia dello shiatsu è quello di Tokujiro Namikoshi che nel 1940 istituì la prima università dedicata a questa disciplina. Fu proprio lui ad alleviare il malessere di Marilyn Monroe, volata in Giappone con Joe DiMaggio in viaggio di nozze, e a stringere una bella amicizia con Muhammad Ali, il pugile più forte di tutti i tempi.
Dopo questo piccolo viaggio nel tempo, mettiamo nero su bianco cos’è di preciso il massaggio shiatsu: così eviteremo di fare confusione.
Lo shiatsu infatti non ha nulla a che vedere con un massaggio decontratturante per il torcicollo o con un massaggio rilassante con gli oli essenziali. Assume piuttosto i contorni di una disciplina olistica che, attraverso le manipolazioni, vuole riportare l’equilibrio nell’individuo. A livello fisico, ma anche mentale.
Durante una seduta, che dura circa un’ora, la persona è sdraiata sul tatami collocato a terra, vestita con capi comodi e leggeri. Il terapista, inginocchiato al suo fianco, esegue trazioni, stiramenti e pressioni su specifici punti, principalmente con le dita (anche lo shiatsu rientra quindi nella grande famiglia delle tecniche di digitopressione) ma anche con i palmi delle mani, le nocche, i polsi e i gomiti.
I tipi di massaggio
Quella che abbiamo appena descritto è la tecnica di base, ma con il tempo sono stati codificati diversi tipi di massaggio shiatsu. Tra i numerosissimi metodi, citiamo quelli più conosciuti.
Dal già citato Namikoshi prende il nome uno stile che, sulla base di un approfondito studio dell’anatomia umana, si focalizza in modo molto mirato sui sintomi del malessere, in un’ottica di prevenzione e cura.
Lo stile Masunga (anche detto Zen Shiatsu), invece, cerca di ristabilire l’equilibrio fisico e psicologico dell’individuo andando a bilanciare l’energia, rilassare i muscoli, regolarizzare la temperatura e il ritmo del respiro. In questo caso quindi l’attenzione non è tanto sui sintomi quanto sulle cause.
Nello stile Ohashi anche il massaggiato ha un ruolo attivo, perché viene coinvolto in un percorso di dialogo e autoguarigione in cui l’empatia fa la differenza. Nella pratica, gli stiramenti e le trazioni sciolgono le tensioni e permettono all’energia di tornare a fluire naturalmente.
Dobbiamo al maestro Yuji Yahiro il Meiso Shiatsu, che si colloca a metà strada tra massaggio e meditazione. Il terapista non si limita a stimolare le energie vitali dell’individuo, ma gli dà anche consigli su come migliorare le proprie condizioni di salute a tutto tondo.
Ha invece un approccio prettamente terapeutico lo stile Koho, che prevede di effettuare pressioni attraverso i pollici su una serie di punti (o tsubo) disposti lungo i 12 meridiani del corpo.
Esiste anche l’autoshiatsu, cioè il massaggio che il paziente può praticare su sé stesso – chiaramente su zone raggiungibili come il collo e le spalle – per sciogliere le tensioni e alleviare i piccoli fastidi.
I benefici dello shiatsu
Se questa tecnica è diventata così popolare da un capo all’altro del Pianeta, è anche perché i benefici del massaggio shiatsu sono tanti e molto eterogenei tra loro. Prima di elencarli, però, un po’ di teoria.
Secondo la filosofia shiatsu, il nostro corpo custodisce un’energia vitale (chiamata ki) che scorre attraverso 12 meridiani. Se ci capita di sentirci poco bene è perché, a causa di alterazioni di questo flusso, in alcune zone si accumula troppa energia (jitsu) e in altre invece viene a mancare (kyo). È proprio qui che interviene il massaggio shiatsu, andando a sciogliere eventuali blocchi e ricostruire l’equilibrio.
Si ricorre al massaggio shiatsu in caso di dolori articolari, cervicale, tensioni muscolari, ciclo mestruale doloroso, cefalea, mal di schiena, disturbi digestivi. Più in generale, può essere utile quando si è soggetti a rigidità muscolare e articolare.
Considerato il suo approccio olistico, che considera corpo e mente come un tutt’uno indissolubile, lo shiatsu può essere anche una terapia contro il malessere psicologico legato a stress, ansia e insonnia.
Lo shiatsu è adatto a tutti? Le controindicazioni
Come qualsiasi altra manipolazione, anche il massaggio shiatsu va eseguito soltanto da operatori qualificati: ciò significa che devono aver frequentato una scuola (possibilmente con un consistente monte ore di formazione in presenza) e aderire a un’associazione nazionale di categoria.
È precisa responsabilità del terapista fare una serie di domande alla persona che ha di fronte e avere anche il coraggio di dire dei “no” quando le sue condizioni fisiche sono incompatibili con il trattamento.
Lo shiatsu, infatti, è controindicato in caso di fratture, ernia al disco, ulcere, infiammazioni, ferite o infezioni cutanee. Va evitato anche dai soggetti con patologie respiratorie, cardiovascolari, epatiche, renali o tumorali.
Lo shiatsu viene praticato anche in gravidanza e sui bambini, ma in questi casi è d’obbligo chiedere il via libera rispettivamente al ginecologo o al pediatra.
Foto apertura: Daniel Schwarz / 123rf.com