L’immunità di gregge permette di limitare la diffusione di un virus perché gli individui che hanno sviluppato gli anticorpi tutelano di fatto anche le persone che ne sono sprovviste. Scopriamo come si ottiene e in che contensti è applicabile.
L’immunità di gregge permette di limitare la diffusione di un virus perché gli individui che hanno sviluppato gli anticorpi tutelano di fatto anche le persone che ne sono sprovviste. Scopriamo come si ottiene e in che contensti è applicabile.Nell’ultimo periodo si è parlato molto di immunità di gregge, soprattutto da quando il primo ministro britannico Boris Johnson l’ha presa in considerazione come possibile strategia per fronteggiare la pandemia in atto legata al coronavirus.
Ma questo tipo di immunità è davvero una strada percorribile ed efficace contro il COVID-19 e la pandemia in atto? Gli esperti sono scettici a riguardo. Vediamo perché.
Che cos’è l’immunità di gregge?
Con immunità di gregge si intende una particolare strategia volta a contenere la diffusione del virus. E il concetto di base è il seguente: se la maggior parte degli individui all’interno di una comunità è vaccinata (o provvista di anticorpi) si limita concretamente la circolazione dell’agente infettivo. Andando di fatto a proteggere anche le altre persone che non possono (o non vogliono) sottoporsi alla vaccinazione.
Nello specifico, dunque, quando si parla di immunità di gregge non ci si focalizza sul contrastare l’epidemia, ma sul fatto che gradualmente tutte le persone diventano immuni (“in gregge”).
Come si raggiunge l’immunità di gregge
Questo tipo di immunità si può costruire in due modi: tramite vaccino, o senza.
La forma spontanea avviene, ad esempio, quando si parla di malattie virali o di influenza. Mentre per quel che concerne il COVID-19 il virus è ancora poco conosciuto e quindi gli esperti sono ancora scettici nell’ipotizzare una possibile immunità di gregge spontanea.
Immunità di gregge: c’è una soglia da raggiungere?
L’immunità di gruppo garantisce un effetto protettivo sui soggetti vaccinati, ma anche su quelli privi di vaccinazione.
Tuttavia, per ottenere questo risultato, si stima che la percentuale di immunità della popolazione debba essere superiore al 90%. Senza contare che alcuni esperti parlano addirittura del 95%.
Immunità di gregge e coronavirus
Ad oggi non esistono ancora dei vaccini in Italia e nel mondo in grado di debellare il coronavirus. E per questo gli esperti sono molto scettici nel ritenere che la soluzione dell’immunità di gregge si possa di fatto applicare alla situazione odierna.
Tale condizione, infatti, si verifica solo nel momento in cui la maggior parte della popolazione è in grado di sviluppare solidi anticorpi per fronteggiare il virus. E nel caso del COVID-19 sembra che si debba attendere necessariamente un vaccino, senza affidarsi ad un’immunità spontanea.
Immunità di gregge e coronavirus: il caso Svezia
Nelle ultime settimane la Svezia ha preso una decisione per molti aspetti “controcorrente”: ha evitato il lockdown anche quando il numero di morti pro capite stava subendo un’impennata. Ed in breve tempo- stando ai dati ufficiali- è riuscita comunque ad appiattire la curva epidemica.
Alcuni critici hanno ipotizzato che una scelta di questo tipo fosse finalizzata a conseguire l’immunità di gregge. Tuttavia, questa teoria non è mai stata confermata e numerosi esperti internazionali sono concordi nel sostenere che ad incidere positivamente sul dato sia stato il comportamento virtuoso della popolazione.
Senza contare che Karin Tegmark Wisell- microbiologa capo dell'Agenzia della Sanità Pubblica- ha sottolineato come la positività agli anticorpi nella popolazione svedese sia di fatto rimasta inchiodata al 10% (e quindi ben lontana dal 90% di cui necessità un’ipotetica immunità di gregge).
Immunità di gregge e morbillo
L’immunità di gregge è utilizzata come strategia alla base delle vaccinazioni universali. Per questo- come ad esempio accade per il morbillo- si punta ad avere una copertura del 95% della popolazione così da poter proteggere indirettamente anche tutti gli altri soggetti che non possono assumere il vaccino.
Il morbillo è una malattia virale che si manifesta con raffreddore, tosse e irritazione degli occhi ai quali seguono febbre alta e macchie rosse. E con una serie di complicazioni che di fatto sono abbastanza frequenti perché interessano circa 1 persona su 6.