Le aflatossine sono sostanze che possono contaminare il cibo che si consuma quotidianamente. Nello specifico, infatti, sono micotossine prodotte da muffe o da funghi appartenenti alla classe degli Aspergillus. Queste tossine sono ritenute fortemente cancerogene. Si pensi che la loro tossicità può far aumentare l’insorgenza del carcinoma al fegato fino a 60 volte.
Le specie fungine appartenenti alla classe degli Aspergillus proliferano nei climi caldi e umidi. Le loro spore colonizzano cereali, legumi, frutta secca e semi di cacao. Pertanto, è molto importante prestare attenzione alla provenienza degli alimenti che si acquistano.
Tuttavia, le aflatossine possono trasmettersi anche attraverso la catena alimentare. Infatti, se un animale si nutre di cereali contaminati, le micotossine possono accumularsi nelle sue carni e, di conseguenza, possono successivamente essere assimilate anche dall’uomo attraverso il suo consumo.
Queste tossine, inoltre, possono essere presenti anche nel latte prodotto da vacche alimentate con mangimi contaminati. Ecco allora che l’uomo può venirne a contatto consumando anche suoi derivati, quali yogurt e formaggi.
A tal proposito è bene sapere che nel 2006 è stata emanata una direttiva dall’Unione Europe per stabilire il limite massimo di aflatossine (chiamate PPT) accettabile nel latte fresco (pari a 50 parti di PPT ogni trilione di litri di latte).
Conservare correttamente gli alimenti è fondamentale per limitare lo sviluppo delle aflatossine. Tuttavia, esse non si vedono e sono completamente insapori, senza contare che neanche la presenza di eventuali muffe sui cibi indica di per sé la loro presenza.
Per essere certi di non correre rischi ci si deve affidare ad un controllo serio e scrupoloso della filiera di coltivazione e di quella di produzione. A tal proposito, l’Unione Europea ha introdotto diverse norme che regolano e riducono al minimo la presenza di queste tossine potenzialmente cancerogene negli alimenti.
È bene, quindi, acquistare prodotti alimentari di qualità e di origine certa e controllata. Inoltre, è consigliato rispettare le date di scadenza e le modalità di conservazione della frutta secca e delle spezie, limitando l’esposizione dei cibi all’umidità e la presenza di ossigeno nei contenitori.