Paola Iezzi ci racconta com'è cambiata la sua giornata tipo durante l'emergenza covid-19.
Per un cantante, per chi scrive musica, la reclusione forzata è una tappa del percorso creativo che precede l’arrivo, magari di un disco, o di un disco. Lo racconta anche Paola Iezzi, parlando di quanto l’emergenza coronavirus abbia inciso sulla sua quotidianità: «Chi fa questo lavoro vive spesso dei momenti di “quarantena”. Anche se quello attuale ha ovviamente cambiato le mie abitudini».
Ma per quanto l’isolamento possa essere una condizione familiare, ci sono delle rinunce che comunque lasciano il segno, perché il non poter uscire in un momento di tregua dal lavoro è comunque un sacrificio: «È molto strano non poter vedere gli amici, non poter condividere le cose di persona».
Un momento di privazione può anche essere un’occasione per recuperare passioni che la consueta routine obbliga a trascurare: «Come tanti ho riscoperto il piacere di cucinare. Molte di noi sono costrette dagli impegni a cucinare troppo in fretta o a non farlo affatto. Avere del tempo in più ci permette di dedicarci a qualcuna di queste passioni».
La quarantena può anche diventare un’occasione di ulteriore crescita personale: «Ho scoperto di essere molto più forte di quello che credevo. In questa situazione mi sono riscoperta molto più positiva, più fiduciosa di quanto non fossi mai stata negli ultimi periodi».
E se tenersi attive è un ottimo antidoto per non cedere alla noia e all’apatia, Paola Iezzi invita a sfruttare il tempo a disposizione per prendersi cura di se stesse: «È una buona occasione per dedicarsi alla cura del proprio benessere e a sentirsi un po’ più belle. Abbiamo bisogno anche di questo, e quindi deve entrare a far parte della routine quotidiana di questo periodo più del solito».
Interviste raccolte da Luca Dellisanti