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Falsi miti sull'allattamento: attenzione alle bufale!

Dalla “birra che fa latte” ai presunti divieti, anche sull’allattamento al seno circolano parecchie fake news. Sfatare i falsi miti aiuta a vivere con più serenità questa fase della vita.

Dalla “birra che fa latte” ai presunti divieti, anche sull’allattamento al seno circolano parecchie fake news. Sfatare i falsi miti aiuta a vivere con più serenità questa fase della vita.

“Allatti tu?”. Se hai appena dato alla luce un bambino o una bambina, questa domanda è nella top 10 delle più comuni, insieme a “maschietto o femminuccia?” e “come si chiama?”. È altrettanto frequente che, anche in perfetta buona fede, le persone cerchino di darti consigli che – spesso e volentieri – si rivelano superati o totalmente falsi. Vediamo insieme i falsi miti più comuni sull’allattamento al seno.

Devi aspettare almeno tre ore tra una poppata e l’altra

Le celeberrime tre ore tra una poppata e l’altra sono un grande classico: impossibile sfuggire a questo consiglio, dato spesso in buona fede ma del tutto errato. Soprattutto nelle prime settimane, la suzione frequente stimola la produzione di latte, oltre ad avere una funzione consolatoria tutt’altro che secondaria. Quindi, sentiti libera di attaccare il tuo neonato al seno tutte le volte in cui esprime questo bisogno. Se invece i tuoi tempi di vita ti impongono di distanziare le poppate, parlane con il tuo pediatra per trovare l’approccio più adatto (che sia il latte tirato, l’allattamento misto o altro).  

Se allatti non puoi mangiare…

Se stai ad ascoltare le credenze popolari, la lista di alimenti da evitare in allattamento è sterminata: legumi, cavoli, broccoli, cavolfiori, formaggi, latte, aglio, cipolla… Ma come mai? La prima motivazione che viene addotta è che alterino il sapore del latte e possano quindi risultare sgraditi al neonato. In questo caso un fondo di verità c’è, ma è vero anche che non c’è nulla di male nell’abituare il tuo piccolino a una gamma più ampia di sapori.

L’altro grande timore è che provochino le tanto temute coliche del lattante, ma le evidenze scientifiche non danno alcuna conferma: l’unico caso in cui si può parlare a buon diritto di un rapporto di causa-effetto è quello in cui il neonato è allergico alle proteine del latte.

Se allatti non puoi assumere farmaci

Rispetto al periodo della gravidanza, durante l’allattamento si amplia parecchio la gamma di farmaci che possono essere ritenuti sicuri: paracetamolo, ibuprofene, creme anestetiche locali, penicillina, eritromicina, quasi tutti gli antipertensivi ecc. Se è così, allora, perché spesso e volentieri nei foglietti illustrativi c’è scritto che sono controindicati? Di norma per un eccesso di prudenza che solleva la casa farmaceutica da eventuali ripercussioni legali. In caso di dubbi, il numero da chiamare – oltre a quello del proprio medico – è quello del Centro Antiveleni di Bergamo.

La birra fa latte

Non avere abbastanza latte per sfamare il proprio neonato è il grande timore di qualsiasi neomamma. Anche in questo caso c’è una soluzione bella e pronta, peccato solo che sia una bufala: è la celeberrima “la birra fa latte”. Parliamoci chiaro: la birra contiene alcool che passa nel latte pochi minuti dopo l’assunzione. Ed è inutile ribadire che far assumere alcool a un lattante, anche in minuscole quantità, non è assolutamente una buona idea.

Se proprio desideri concederti un bicchiere di vino o di birra, magari in un’occasione speciale, sappi che le linee guida sono leggermente più permissive rispetto al periodo della gravidanza e consentono un consumo sporadico e limitato di bevande alcoliche, purché avvenga almeno due-tre ore prima della poppata, proprio per aspettare che l’alcool non sia più in circolo.

Forse il tuo latte non è nutriente, fallo analizzare in laboratorio

Se il tuo bimbo è un po’ magrolino o piange per le coliche, stai sicura che prima o poi sbucherà qualcuno pronto a dare più o meno direttamente la colpa al tuo latte. Magari consigliandoti di farlo analizzare in laboratorio. Ma servirà a qualcosa? La risposta, manco a dirlo, è no.

Basti pensare che il latte cambia composizione nel corso della stessa poppata: all’inizio è composto soprattutto da acqua e lattosio (che è uno zucchero), man mano che il bimbo succhia si arricchisce di proteine e grassi. Insomma, le analisi ti potrebbero restituire risultati del tutto differenti a seconda del momento dell’estrazione: che senso ha?

Se allatti non puoi fare sport 

Nella lunghissima lista di cose che zie, suocere o perfetti sconosciuti ti sconsiglieranno di fare mentre allatti, lo sport merita il posto d’onore. In realtà, condurre una vita attiva può solo far bene al fisico e all’umore. Quindi, se non hai strascichi particolari (legati per esempio al cesareo o ai punti), puoi ricominciare a fare lunghe passeggiate – anche a passo spedito – appena ti rimetti in forze dopo il parto.

Se intendi praticare sport ad alta intensità, aspetta la prima visita ginecologica fissata 40 giorni post partum: una volta ottenuto il via libera del tuo medico, puoi ricominciare senza che l’allattamento ne sia compromesso in nessun modo. Un consiglio per sentirti più a tuo agio? Programma il tuo workout subito dopo la poppata: il tuo bebè sarà più tranquillo e con il seno vuoto sarai più sciolta nei movimenti.

Il latte artificiale fa male 

Avrai sentito dire in tutte le salse che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino, con la possibilità di proseguire l’allattamento materno anche ben oltre, se desiderato. Ma cosa succede se non desideri allattare o se non ne hai la possibilità? Nulla, assolutamente nulla.

Il latte artificiale è sicuro ed è formulato in modo tale da replicare in maniera quasi identica quello materno. Hai il diritto a ottenere dal tuo pediatra tutte le informazioni di cui hai bisogno, sia sulla scelta del latte tra i tanti in commercio, sia sul procedimento per la sua preparazione (ricorda di attenerti scrupolosamente alle istruzioni!), sia su dosi e tempi delle poppate.

È normale provare dolore mentre allatti

Come tutte le cose, anche con l’allattamento bisogna imparare poco per volta. Soprattutto nei primi, delicatissimi giorni in cui il tuo corpo è ancora provato dal parto, è normale che tu ti senta un po’ a disagio. Il dolore però è un’altra cosa ed è sintomo di qualcosa che non va: di solito è colpa dell’attacco scorretto, dovuto a una posizione non ottimale, oppure a questioni fisiche come la forma del tuo capezzolo o il frenulo corto del bambino. Insomma, se provi dolore, non pensare nemmeno per un minuto di doverti “sacrificare”: piuttosto, chiedi aiuto a un’ostetrica esperta. 

Se dai l’aggiunta, tuo figlio non vorrà più attaccarsi al seno

Il piccolo fondo di verità di questo ennesimo luogo comune sta nel fatto che la suzione con la tettarella è diversa rispetto a quella dal seno. Semplificando, con il biberon il bebè si nutre molto più velocemente e fa meno fatica. Ciò significa che, quando darai la prima aggiunta per una qualsiasi esigenza, scriverai per sempre la parola fine sull’allattamento al seno? Innumerevoli storie di allattamento misto, proseguite per mesi o addirittura per anni, dimostrano che non è necessariamente così. Se incontri difficoltà a coniugare biberon e seno, chiedi consiglio al tuo pediatra.

Foto copertina: Dave Clubb/Unsplash