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Dermatite atopica del neonato: cos'è e come trattarla

Ne avete mai sentito parlare? Probabilmente sì, perché si tratta di una patologia molto comune durante la prima infanzia. 

Ne avete mai sentito parlare? Probabilmente sì, perché si tratta di una patologia molto comune durante la prima infanzia. 

Sembra che colpisca addirittura un bambino su cinque, ma non c'è motivo di allarmarsi. Si tratta di un disturbo benigno che tende a scomparire durante la crescita e a risolversi completamente durante l’adolescenza. In ogni caso mamma e papà devono imparare a convivere con la dermatite atopica del proprio bambino, trattandola adeguatamente per limitarne al minimo i disagi e i fastidi, spesso intensi. Entriamo quindi nel vivo del discorso per capire, prima di tutto, cos'è la dermatite atopica e come si manifesta: solo così potremo capire quali sono i modi più adeguati per trattarla.

Le fasi della dermatite atopica 

Quando un bambino soffre di dermatite atopica la sua pelle appare arrossata e secca, con la tendenza a squamarsi; non è raro che la patologia si accompagni, inoltre, a intenso prurito e dolore. Conosciuta anche come eczema atopico, la dermatite atopica è infatti un'irritazione cronica e recidivante: questo significa che la sintomatologia tende a ripresentarsi nel tempo, a fasi alterne. I genitori con bambini colpiti da questo disturbo dovranno quindi fare i conti con una fase di remissione e una fase acuta. Scopriamone di più:

  • Fase di remissione della dermatite atopica: si tratta della fase "quiescente" della patologia, che si manifesta con pelle molto secca, screpolata, che tende a squamarsi.
  • Fase acuta (o infiammatoria) della dermatite atopica: in questa fase la pelle del bambino è dolorante e le irritazioni causano intenso prurito. Nei casi di infiammazione intensa è inoltre possibile che pelle possa arrivare a rompersi, generando poi fastidiose crosticine a cui segue la fuoriuscita di pus. 

Le zone del corpo interessate

Le zone del corpo colpite dalla dermatite atopica cambiano a seconda dell'età del bambino. In un neonato l'irritazione colpisce soprattutto il viso e in particolar modo il cuoio capelluto e le guanciotte.

Dai due anni in su, al contrario, il disturbo si estende genericamente su tutto il corpo, generando un vero e proprio ispessimento cutaneo: nei bimbi più grandicelli, quindi, le irritazioni potranno comparire anche sulle ginocchia, sui glutei, sul collo e sui polsi.

La semplice descrizione del disturbo ci ha fatto capire che la dermatite atopica è una patologia che non va mai sottovalutata: pur essendo un disturbo benigno, può infatti causare molteplici disagi. Quando i bambini si grattano, poi, l'irritazione peggiora e le lesioni sulla cute espongono l’organismo all’attacco di ben più pericolosi batteri. 

Come curare la dermatite atopica

In realtà, quando si parla di dermatite atopica non si parla mai di cura, ma di un trattamento volto ad alleviare la sintomatologia. La comunità scientifica non è infatti riuscita a trovare una cura efficace  a questo disturbo.  I genitori di bambini che soffrono di dermatite atopica, quindi, non possono far altro che prodigarsi per alleviare la sintomatologia dolorosa, prendendosi cura in modo mirato della pelle dei propri figli.

Per evitare che l'irritazione cutanea peggiori o che la fase acuta sia particolarmente fastidiosa, mamma e papà devono tenere costantemente idratata la pelle del bebè. Non bisogna però utilizzare una crema qualsiasi: in commercio e in farmacia esistono prodotti specifici, formulati appositamente per i bambini che soffrono di dermatite atopica. Il consiglio, in questi casi, è quello di rivolgersi sempre al proprio pediatra di fiducia, che saprà indirizzare anche i genitori più disorientati verso la scelta più indicata.

Le lesioni più problematiche, ovvero quelle tipiche della fase acuta della malattia, sono solitamente trattate con creme antinfiammatorie che, comunque, devono sempre essere prescritte dal pediatra o dallo specialista.

Per tenere sotto controllo l'irritazione, inoltre, è bene seguire i seguenti consigli:

  • Evitate bagnetti troppo lunghi: la permanenza in acqua, alla lunga, tende a disidratare la pelle e a peggiorare la situazione. I bagnetti dei bambini con la dermatite atopica devono essere brevi e non superare mai i 5 minuti.
  • Usate un asciugamano morbido e non frizionate la pelle per asciugarla: la parola d'ordine, in questo caso, è "tamponare". Strofinare l’asciugamano sulla pelle del bebè, infatti, significherebbe andare a peggiorare l’irritazione cutanea già presente.
  • Utilizzate biancheria intima bianca e realizzata con fibre naturali, come il cotone.
  • I vestiti e gli indumenti del bambino devono essere lavati utilizzando detergenti e detersivi poco aggressivi per la pelle: sarebbe meglio scegliere sempre prodotti naturali.

Evitare il fai da te

Se il vostro bimbo soffre di dermatite atopica dovrete avere molta pazienza: il percorso di guarigione, tra fasi acute e fasi di remissione, sarà lungo, tortuoso e, non mancheranno imprevisti. In questi casi, tuttavia, il fai da te è sempre sconsigliato: chiedete aiuto al farmacista e al pediatra, sia per capire meglio come trattare il disturbo che per scoprire quali sono i prodotti più idonei allo scopo.  Qualora, invece, la situazione peggiori, rivolgetevi immediatamente a uno specialista dermatologo.

Foto di apertura: Immagine di pch.vector su Freepik