Si tratta di una patologia che colpisce il 30% dei bambini e che si presenta solitamente nei primi 5-6 mesi di vita: ecco come riconoscerla e come curarla.
Si tratta di una patologia che colpisce il 30% dei bambini e che si presenta solitamente nei primi 5-6 mesi di vita: ecco come riconoscerla e come curarla.La dermatite atopica bambini è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce soprattutto in età pediatrica e si manifesta con la comparsa di eritema, squame e prurito. Stando alle stime dei medici, colpisce circa il 30% della popolazione pediatrica e si presenta con lesioni cutanee eczematose (altro nome con cui è conosciuta è proprio eczema costituzionale), spesso recidive, che causano un forte prurito e compaiono prevalentemente sul viso nei neonati, e in zone in cui la pelle forma delle pieghe (all’altezza di gomiti e ginocchia in particolare) nei bambini più grandi.
Le fasi della dermatite atopica
La patologia attraversa diverse fasi, da quella acuta, in cui gli sfoghi cutanei sono numerosi e infiammati, a quella di remissione, in cui appaiono meno evidenti: si tratta, semplificando al massimo, di una versione più problematica della xerosi cutanea, la pelle secca causata da mancanza di umidità e sebo nella pelle.
Riconoscere la dermatite atopica: i sintomi
La dermatite atopica dei bambini è una patologia non contagiosa, di cui a oggi non sono ancora chiare le cause, anche se si ipotizza un legame genetico e una particolare sensibilità agli agenti esterni come il freddo, l’inquinamento o la secchezza del clima. Tra i principali sintomi ci sono proprio la cronicità e la recidività (pur trattata continua a ripresentarsi), l’intenso prurito, l'insonnia e l'irrequietezza e a volte, nei casi peggiori, lo sviluppo di altre manifestazioni atipiche come l’asma o la rinocongiuntivite allergica. Resta fondamentale però ricordare che non si tratta di una dermatite allergica, e che il bambino affetto da dermatite atopica non va considerato un bambino allergico.
Spesso i bambini che soffrono di dermatite atopica sviluppano inoltre problemi psicologici legati al disagio causato dalla malattia e dalla frustrazione nel non trovare una cura definitiva, uno stress che può degenerare in un peggioramento dell’eczema. La dermatite atopica negli adulti si manifesta più raramente, e si concentra solitamente su mani e piedi.
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Come curare la dermatite atopica
Moltissimi genitori sono quotidianamente alla ricerca di una terapia in grado di alleviare il disturbo, e quelle che si basa su creme e unguenti da applicare sulla pelle è a oggi quella più efficace: con la dermatite atopica la pelle è di fatto infiammata, e a prescindere dalle cause è necessario agire direttamente sull’effetto ripristinando la barriera cutanea e la sua funzione, costantemente alterate nei bambini affetti da dermatite atopica.
I prodotti per la cura della dermatite atopica possono essere di natura emolliente e idratante, finalizzati a ripristinare la barriera lipidica della pelle, oppure trattamenti specifici a base di cortisone che aiutano a tenere sotto controllo l’infiammazione.
La terapia varia infatti a seconda di come l’eczema si presenta: possono essere chiazze eritematose (rosse) essudanti (umide), oppure eritematose secche, oppure lichenificate (ispessite) oppure secche, color cute sana. Per un genitore è spesso molto difficile saper riconoscere in autonomia le varie fasi della malattia, e il rischio è che vengano applicate prodotti sbagliati, in un punti sbagliati e in quantità sbagliate. Diventa quindi fondamentale rivolgersi a un esperto, un dermatologo e un pediatra da affiancare a psicologi nel caso in cui la dermatite abbia strascichi di natura psicologica, appunto.
Inoltre il bambino spesso non ama essere toccato nei punti in cui si presenta la dermatite, elemento che rende la terapia ancora più difficoltosa: a oggi esistono esistono particolari tecniche per l'applicazione delle creme, che sono in grado di trasformare il momento della medicazione in un'occasione di gioco e di contatto tra genitore e figlio.
Gli esperti consigliano di non applicare le creme direttamente sulla pelle del bambino, ma di sfregarle prima tra le mani per scaldarle e di spalmarle poi con un movimento ampio e circolare su superfici grandi, o con i soli polpastrelli, in modo delicato, su mani e piedi. L’ideale è iniziare proprio dai piedi, per preparare i piccoli all’applicazione, e arrivare sino al viso, l’area in cui il bambino gradisce meno essere toccato.
Rimedi naturali e buone pratiche
Esistono inoltre alcuni metodi naturali come l’olio di mandorle dolci e di borragine e impacchi di bardana o tarassaco, e accorgimenti da adottare per gestire nella quotidianità la dermatite atopica:
- Effettuare lavaggi quotidiani e di breve durata, cona acqua tiepida e detergenti delicati privi di conservanti e prodotti chimici
- Evitare di usare acqua troppo calda e sciacquare via il sudore dalla pelle per evitare il cosiddetto eritema da sudore, che può peggiorare la sensazione di prurito
- Utilizzare indumenti in fibre naturali ed evitare il sintetico o la lana cruda, che possono aumentare il prurito
- Tenere corte e pulite le unghie dei bambini
- Evitare prodotti per l’igiene troppo aggressivi
- Sfruttare i benefici del sole, con le dovute precauzioni: i raggi solari possono avere conseguenze positive sulla dermatite
- Attenersi scrupolosamente alla terapia, e continuare ad applicare i prodotti lenitivi anche durante le fasi di remissione
I cibi da evitare
Anche l’alimentazione può incidere sull’andamento della dermatite atopica: cibi da evitare sono quelli che aumentano l’infiammazione, e dunque latticini, frumento, noci, agrumi, spezie, soia e glutine. Pollice su, invece, per pesce, alimenti ricchi di probiotici che aiutano a regolarizzare la flora intestinale, e verdura e frutta fresca ricca di flavonoisi come mele, ciliegie, spinaci e broccoli.
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