Che cos’è la finanza etica, come nasce e quali sono i principi e i valori a cui si ispira.
Che cos’è la finanza etica, come nasce e quali sono i principi e i valori a cui si ispira.Da almeno 25 anni i termini “finanza” ed “etica” non sono più in contrasto tra loro. Si può investire e realizzare rendimento puntando su soggetti finanziari virtuosi, capaci cioè di coniugare le scelte economiche con la responsabilità sociale e la tutela dell’ambiente. I valori della finanza etica sono stati recepiti in un manifesto e, più recentemente, anche l’Unione Europea ha legiferato sul tema. Perché un numero sempre maggiore di investitori non chiede solo di veder fruttare il proprio denaro ma anche di sapere se è in grado di generare benessere e impatti positivi sull’ambiente.
Cos'è la finanza etica
La finanza etica mette al centro dell’attività economica e finanziaria l’uomo e il Pianeta in cui vive. Di più, intende riformulare i fini e i mezzi della finanza per creare valore economico senza che vada a scapito del bene comune.
«La finanza etica è sicuramente anche sostenibile e responsabile, ma non è detto il contrario» chiarisce il Vicedirettore di Etica Sgr, Roberto Grossi, con un esempio molto chiaro: «Ci può essere un’azienda che opera nel pieno rispetto dei lavoratori e dell’ambiente (quindi è sostenibile e responsabile) ma opera all’interno di in un settore molto controverso come può essere quello degli armamenti o del tabacco. In questo caso è proprio il tipo di business che pone delle domande etiche». Inoltre, il mercato negli ultimi anni si è molto concentrato sul green «Ma non bisogna dimenticare il sociale per lasciare un mondo migliore ai nostri figli».
Chi ha inventato la finanza etica
Le prime esperienze si fanno risalire alle iniziative mutualistiche del XIX secolo, alle banche popolari e alle casse rurali. Nel mondo arabo vi è una stretta relazione con la religione: la finanza islamica è infatti da sempre attenta ai precetti del Corano, che impongono la carità e il divieto degli interessi sui prestiti.
Nel mondo occidentale i primi fondi etici strutturati nascono negli Stati Uniti nei primi decenni del XX secolo: sono legati a istituzioni religiose che investono evitando aziende attive nel settore degli alcolici o del tabacco. Negli anni ’60 e ’70, sull’onda del pacifismo e della guerra del Vietnam, sempre negli Stati Uniti nascono i primi fondi di investimento che escludono società coinvolte nella produzione di armi.
Principi e valori
Nel 1998 l’Associazione Finanza Etica ha stilato un Manifesto in sette punti che stabilisce i principi ispiratori di una finanza che vuole definirsi “eticamente orientata”. Eccoli.
- Il credito, in tutte le sue forme, è un diritto umano.
- L’efficienza è una componente della responsabilità etica.
- È illegittimo l’arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro.
- La finanza etica è trasparente.
- Risparmiatori e soci devono partecipare alle scelte importanti dell’impresa.
- I capitali vanno investiti soprattutto in iniziative di responsabilità sociale e ambientale.
- Il gestore deve aderire in modo globale e coerente, orientando la sua attività ai principi della finanza etica.
Finanza etica e finanza sostenibile
La finanza etica propone soluzioni di investimento che si pongono l’obiettivo di creare opportunità di rendimento in un’ottica di medio-lungo periodo, puntando all’economia reale e premiando imprese e Stati che mettono in pratica azioni virtuose in materia ambientale, sociale e di governance (ESG).
I settori esclusi
L’attenzione alle realtà elencate sopra comporta una selezione rigorosa e l’esclusione degli investimenti da settori economici insostenibili da un punto di vista sociale, ambientale, di buon governo e finanziario.
Sono escluse le attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e violano i diritti fondamentali della persona, come la produzione e il commercio di armi, la manipolazione genetica, le produzioni lesive della salute e dell’ambiente, le attività che si fondano sullo sfruttamento dei minori o sulla repressione delle libertà civili.
Obiettivi della finanza etica
Il rendimento, il profitto e la remunerazione del capitale non sono voci secondarie. Tuttavia, per la finanza etica coesistono con l’impatto sociale, ambientale e di governance.
Finanza etica e sostenibilità
Nel 2021 l’Unione Europea ha varato la Sustainable Finance Disclosure Regulation, che introduce i criteri di sostenibilità anche per i prodotti finanziari. L'idea di fondo è quella di garantire, per le società coinvolte, il rispetto dei requisiti ESG (Environmental, Social, Governance). Secondo alcuni osservatori è un primo passo, che richiede però di essere focalizzato meglio sull’economia reale, la trasparenza e la responsabilità delle società coinvolte.
Cos'è un investimento responsabile
Nel mondo anglosassone è definito dall’acronimo SRI, che sta per Sustainable and Responsible Investment. Il concetto di responsabilità è declinato con quello di sostenibilità proprio perché si tratta di investimenti che hanno l’obiettivo di migliorare le società in cui viviamo, attraverso prodotti finanziari di cui è garantita contestualmente l’efficacia ambientale, sociale e di buon governo.
Sempre più gestori offrono nei loro pacchetti anche queste tipologie di prodotti. In Italia Etica Sgr è l’unica società di gestione del risparmio che propone esclusivamente soluzioni di investimento SRI, con un approccio olistico che integra tutte e tre le variabili ESG.
Differenza con la finanza tradizionale
Negli investimenti tradizionali si considerano esclusivamente il rischio e il rendimento finanziario. Nella finanza etica e responsabile, invece, di pari passo con il rendimento si considera la finalità dell’investimento e l’impatto sulla società, cioè la capacità di creare valore per l’investitore e per la comunità nel medio-lungo periodo.
Vantaggi
Per la finanza etica la stessa realizzazione degli utili diventa una sorta di indicatore di efficienza del suo impatto. Un’efficienza e una redditività solo marginalmente intaccate dalle grandi crisi speculative che si sono invece abbattute in questi decenni sul mondo della finanza “istituzionale”.
Foto apertura: leddamarita - 123RF