Critiche, stereotipi, pressioni: scegliere di non volere un figlio non è un argomento di discussione. E se lo è, ecco come difendersi
Critiche, stereotipi, pressioni: scegliere di non volere un figlio non è un argomento di discussione. E se lo è, ecco come difendersiDi recente mi sono imbattuta in un post di Loredana Vanini, founder del movimento ONEOFMANY, realtà molto seguita da chi combatte contro l'infertilità. Il carosello iniziava con una domanda - "Sto esagerando?" - e raccontava di uno sfogo tra una donna a cui era arrivato l'ennesimo esame del sangue con beta negative (il principale indicatore della presenza di una gravidanza) e una madre di due bambini. La prima, disperata, tentava di spiegare la sua disperazione nel non avere figli, cercando di non scomporsi troppo per strada (senza riuscirci). La seconda cercava di spiegare che forse, quei suoi figli, non avrebbe dovuto farli perché la maternità non faceva per lei.
Chi si è fatta sopraffare dal desiderio di bebè da stringere? Chi ha ceduto alla voglia di pancia? Chi è stata condizionata dai pregiudizi sociali sul ruolo delle donne? A metà strada tra queste due posizioni c'è una domanda fondamentale, a cui oggi siamo chiamati a dare una risposta: quanto conta il diritto a non essere madre nella vita delle donne?
La scelta di diventare genitori
Fare o non fare un figlio non è solo una questione di istinto. Essere genitori comporta una grande responsabilità. È importante essere pronti ad accudire un bambino e a soddisfare i suoi bisogni fisici, emotivi e educativi. In più, rimandando la scelta al "momento giusto", il tempo e soprattutto le energie a disposizione necessarie per allevare un bambino diminuiscono.
La disponibilità emotiva e il supporto costante sono essenziali. Senza contare che fare un figlio e allevarlo in serenità richiede anche una certa stabilità, sia personale che finanziaria, che può alleviare alcune delle sfide pratiche dell'essere genitori. Ma uno degli aspetti spesso tralasciati è la valutazione della propria capacità di gestire lo stress e i cambiamenti che ne derivano.
I pregiudizi che incatenano le donne
Scegliere di non avere figli può diventare un argomento di discussione o pubblico linciaggio se avete parenti un po' agée, specialmente per le donne. Tradizionalmente, molte società hanno visto la maternità come un ruolo cruciale da incarnare per le donne. Le aspettative culturali possono perpetuare l'idea che tutte, ma proprio tutte, debbano desiderare e avere figli.
Inoltre, chi sceglie di non avere figli viene visto come un aperto sfidante degli stereotipi di genere. Per non parlare delle famiglie, che magari non aspettano altro che dei nipotini da sfoggiare sui social o al parco con gli amici. Pertanto, le donne che non fanno figli vengono viste come egoiste. "Pensano solo alla carriera", gli viene detto. Frase che, se rivolta a un uomo, suonerebbe come un merito.
Salvaguardiamo il diritto di non essere madri
Affrontare il giudizio negativo derivante dalla scelta di non avere figli può essere difficile, ma gestire questa condizione non è impossibile. La parola d'ordine è: conosci te stessa. Grazie anche a un supporto psicologico professionale, se hai scelto di far valere il tuo diritto a non essere madre, rifletti sui tuoi valori e motivazioni personali per essere certa della tua decisione, in modo da poter resistere attivamente e serenamente alle pressioni esterne.
Utilizza la comunicazione assertiva: rispondi alle domande e alle critiche con fiducia, in modo da spiegare la tua scelta in modo conciso e rispettoso, senza dare adito né a giudizi né a ulteriori domande. Inoltre, ricorda che non sei tenuta a rispondere a domande o critiche di altri: il confine che protegge la tua privacy lo stabilisci tu. Proprio come fanno le persone con figli, circondati di persone che rispettano o condividono attivamente le tue scelte. Donne con esperienze simili possono offrire comprensione e solidarietà.
Fai fruttare la tua scelta. Se ti senti a tuo agio, puoi cogliere l'occasione per sensibilizzare gli altri sulla normalità e legittimità del diritto a non essere madri. Un'azione che può contribuire a ridurre i pregiudizi. E ricorda: concentra l'energia su ciò che ti rende felice e soddisfatta. Solo così la vita - qualunque sia la tua scelta - è sempre, davvero degna di essere vissuta.
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