La buona gestione della previdenza privata è ciò che fa la differenza sostanziale sullo stile di vita che si potrà avere col passare degli anni. Claudia Segre ci spiega i dettagli.
La buona gestione della previdenza privata è ciò che fa la differenza sostanziale sullo stile di vita che si potrà avere col passare degli anni. Claudia Segre ci spiega i dettagli.Una delle peculiarità nella pianificazione del proprio bilancio finanziario risiede nella capacità di accantonare per spese impreviste risorse disponibili che in alternativa a forme di accantonamento di risparmio vadano a coprire alcuni rischi assicurabili ed un ricorso al comparto dei prodotti assicurativi per un’esigenza di previdenza complementare o finanziaria alternativa ai prodotti tradizionali o gestiti già analizzati nelle precedenti puntate di questa rubrica.
Nel campo delle assicurazioni previdenziali si riconoscono tre pilastri: il primo, quello delle assicurazioni previdenziali obbligatorie gestite da enti pubblici specializzati come ad esempio l’INPS, il secondo, quello della previdenza professionale che spetta ai datori di lavoro ed il terzo rappresentato dalla previdenza privata. Questo terzo pilastro del quale ci occuperemo comprende una previdenza vincolata, che sono i contributi ai quali si avrà accesso in età pensionabile e la previdenza libera che comprende tutte le altre assicurazioni che la persona fisica, la famiglia decide di stipulare per tutelarsi da danni o rischi sulla vita.
Ramo Danni e Ramo Vita: occhio alle clausole
Ma partiamo da un assunto di base secondo il quale la polizza assicurativa è quel contratto con il quale l’assicuratore (leggasi compagnia di assicurazione ) si impegna contro il pagamento di un premio a risarcire l’assicurato del danno ad esso prodotto entro i limiti convenuti, o a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita dell’assicurato. Le assicurazioni si distinguono quindi in due grandi famiglie: il Ramo Danni ed il Ramo Vita. Ognuno di questi due rami è caratterizzato da forme contrattuali che contengono condizioni generali e particolari, e principi di assunzione del rischio o di liquidazione del danno che come anticipato rispettano le clausole condivise alla firma del contratto. Ed è per questo che spesso forme di copertura dei rischi simili hanno un costo assicurativo differente proprio da ascriversi al diverso grado di copertura che l’accadere o il contesto del manifestarsi del danno assume.
In questo ottica i prodotti assicurativi devono essere considerati come strumenti sia della persona che del patrimonio familiare.Vi sono dei casi nei quali l’assicurazione perlopiù del Ramo Danni è un obbligo di legge come nel caso dell’assicurazione per l’auto, utile a coprire non solo i danni dell’auto in caso di incidente ma soprattutto eventuali danni che si possono arrecare a persone , animali o altri veicoli, o quella professionale, detta RC, cioè responsabilità civile, Professionale, che, soprattutto per i soggetti iscritti a un albo, tutela da danni causati nell’esercizio della propria professione. Altro caso di polizza che ricorre sempre sull’immobile lo abbiamo visto nel caso del mutuo ove l’Assicurazione Scoppio Incendio è obbligatoria. Sicuramente anche l’assicurazione RC sulla Casa pe quanto non obbligatoria è sempre consigliabile stipularla sia se si è proprietari che affittuari perché permette un risarcimento in caso si arrechino danni ad altre persone o dalla casa, il tipico caso del vaso di fiori che cade in testa a un passante o l’impianto di irrigazione delle piante che allaga l’appartamento del vicino. In questi casi è sempre bene verificare anche l’assicurazione condominiale nel dettaglio cosa copre .
Come si evince il Ramo Danni racchiude tutte quei contratti assicurativi che di fatto tutelano i propri risparmi da eventi futuri e incerti che però possono essere economicamente dannosi e tra le varie forme di polizze di responsabilità civile aldilà di quelle già citate vi sono anche forme di RC legati altri aspetti della mobilità: aeromobili, veicoli marittimi e più in generali per coprirsi da rischi di infortuni o invalidità, compresi gli infortuni sul lavoro o le malattie professionali. Ma anche per assicurare le merci trasportate o più comunemente i bagagli o una vacanza.
Un aspetto peculiare delle clausole presenti nei contratti del Ramo Danni è la presenza di indicazioni di franchigie e scoperti. La franchigia è una cifra fissata che rappresenta una soglia che limita l’indennizzo del danno. Quindi se il danno è uguale o inferiore alla franchigia l’assicurato dovrà pagare lui direttamente.
Mentre lo scoperto indica nella maggior parte dei casi in termini percentuali la parte del danno che non viene coperta dall’assicurazione, ovviamente siccome si applica all’entità del danno viene calcolato a posteriori e non se ne conosce l’entità anticipatamente. Queste clausole sono fondamentali quanto si effettuano le comparazioni del caso tra proposte di polizze assicurative differenti perché incidono direttamente sul risparmio accantonato, quindi il valore delle franchigie e dello scoperto devono essere ben valutate in anticipo prima di firmare il contratto assicurativo.
Nel caso del Ramo Vita la tutela è rivolta all’assicurato ed ai suoi familiari per un evento legato alla morte, all’invalidità permanente o alla vecchiaia e l’entità del premio si basa quindi sulla prospettiva di vita ed in questo caso l’aspetto patrimoniale risiede nella possibile erogazione di un capitale o di una rendita in caso di morte ai beneficiari legittimi o specificatamente indicati. In questo caso a fianco dell’assicurato sulla cui vita viene stipulato il contratto vi è la figura del contraente, cioè colui che stipula la polizza e paga i premi e che può corrispondere all’assicurato o meno. Il contraente è anche colui che ha il diritto di riscattare la polizza di modificarne il beneficiario o anche ottenere prestiti sulla polizza. E poi certamente c’è il beneficiario o i beneficiari che sono la/le persone che il contraente designa a ricevere le somme assicurate. Ovviamente le tre persone possono anche arrivare a coincidere. Le polizze vita possono avere caratteristiche differenti ma quelle più diffuse in Italia sono stipulate nella forma di polizze rivalutabili: dove parte dei premi vengono investiti in una gestione separata a basso rischio così i guadagni annuali sono riconosciuti o reinvestiti di anno in anno per poi avere alla scadenza, ove non sia ricorso l’evento morte, un capitale o una rendita rivalutata.
Sempre nel Ramo Vita esistono poi delle polizze assimilabili a prodotti finanziari da investimento gestito: le polizze unit linked o polizze di terzo pilastro, come detto. Queste polizze non garantiscono il capitale di rientro perché i premi versati vengono investiti in quote di fondi di investimento e quindi l’entità del capitale dipenderà dall’andamento dei prodotti finanziari o gestione di fondi collegate al contratto assicurativo. Il livello di rischio dei prodotti inseriti nella polizza viene scelto dal contraente che può definire il proprio profilo più o meno rischioso. Così come nell’investimento in fondi comuni di investimento, già visti in un articolo precedente, in questo caso ci sarà una commissione di gestione annua da valutare attentamente ed anche varie clausole che permettono di personalizzare la polizza ottenendo una cedola periodica, potendo fare delle modifiche al profilo di rischio o di prodotti (detto switch), o garantendosi da eccessive oscillazioni dei prezzi dei prodotti.
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Le polizze vita, come anche le polizze unit linked non rientrando nell’asse testamentario permettono di preservare parte del patrimonio personale da destinare a un beneficiario o più beneficiari specificatamente destinati anche non legittimari, preservandone le finalità dal processo successorio . Inoltre fiscalmente è detraibile il 19% dei premi versati annualmente per alcune assicurazioni ramo vita come: assicurazioni rischio morte e per quelle su invalidità permanente.
La nuova Direttiva europea per la trasparenza per il comparto assicurativo, detta IDD Insurance Distribution directive, è entrata in vigore nell’Ottobre del 2018 in Italia ed oltre a rinnovare disciplina e regole di vigilanza impone norme di comportamento, la formazione obbligatoria dei distributori e norme stringenti sui prodotti più complessi come le polizze unit linked. Questa Direttiva insieme alla MIFID2 sono le maggiori tutele alla trasparenza previste per i “consumatori” che spaziano nella costruzione della propria strategia di pianificazione finanziaria tra prodotti finanziari e prodotti assicurativi. Quindi anche per i prodotti assicurativi è previsto l’emissione di un KID, cioè di un documento che riassume tutte le informazioni sul prodotto, e dettagli su rischi e rendimenti. Un importante supporto informativo che deve essere consegnato al cliente prima dell’acquisto perché apprenda pienamente il costo del servizio in tutte le sue voci. L’istituto di Vigilanza delle Assicurazioni e’ l’IVASS, un’autorità amministrativa indipendente che vigila sul mercato delle assicurazioni e riassicurazioni.
Previdenza complementare, mai senza
Come ricordato accedere al sistema privato di previdenza complementare è una scelta che consente di integrare gli accantonamenti della previdenza obbligatoria di base. L’adesione a questa forma di previdenza è infatti libera e volontaria e aperta a tutti i lavoratori sia dipendenti che autonomi, ma anche quelli con contratti atipici ed anche i soggetti fiscalmente a carico, come i figli per i quali valutare una forma di previdenza complementare è sicuramente molto importante. Le forme pensionistiche complementari più diffuse sono: i fondi pensione negoziali chiusi, i fondi pensione aperti e i piani individuali pensionistici assicurativi. Tutti i fondi pensione sono sottoposti alla Vigilanza della COVIP, l’Autorità preposta al controllo del settore.
La differenza tra fondi pensione chiusi o aperti risiede nella tipologia di lavoratori che possono accedere a questi fondi di previdenza . I fondi pensione aperti sono disponibili per chiunque voglia aderirvi sia in forma individuale o collettiva mentre i fondi pensione chiusi sono dedicati ai dipendenti tutti di una singola azienda oppure una categoria di lavoratori legati da contratto collettivo.( es. i chimici, i metalmeccanici etc…).
Mentre i Piani Individuali Previdenziali sono aperti a chiunque come i fondi aperti ma solo su base individuale, e come i fondi pensione si alimentano tramite il versamento di un premio regolare che viene investito nei mercati finanziari sul settore di gestione scelto (azionario, obbligazionario, o bilanciato). Possono anche essere rappresentati da contratti di assicurazione sulla vita .
Conclusioni
Per concludere se con la pensione si riceverà dal primo e dal secondo pilastro una rendita mensile , sarà proprio l’esito di come abbiamo gestito il terzo pilastro che farà la differenza sostanziale sullo stile di vita che si potrà avere con l’avanzare degli anni. Trovare quindi un giusto equilibrio tra la copertura danni e la previdenza complementare soprattutto per le nuove generazioni, che all’inizio subiscono spesso anni di precariato e minori introiti previdenziali, e per le Donne, che mediamente ricevono stipendi inferiori e quindi incorrono in pensioni inferiori sino al 35% rispetto agli uomini, è una scelta di vita sempre più imprescindibile. Da queste considerazioni derivano alcune buone pratiche per la propria copertura assicurativa anche in un’ottica di protezione familiare, secondo le quali occorre sempre :
- Pianificare i rischi personali e famigliari che devono avere una copertura assicurativa
- Verificare il valore delle clausole contrattuali che compongono il premio
- Non sottovalutare il peso delle franchigie e degli scoperti con riferimento al danno coperto
- Comparare le casistiche di infortunio e invalidità nelle assicurazioni vita
- Verificare sempre i dati in dettaglio del beneficiario / i beneficiari delle polizze
- Attivare una previdenza complementare coerente con la propria situazione lavorativa
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