Forse il miglior proposito per il nuovo anno e tirare fuori il meglio da ciò che si ha. E se stiamo a pezzi, anche da questo caos apparente può venire fuori un capolavoro... come questa ricetta ci insegna!
Forse il miglior proposito per il nuovo anno e tirare fuori il meglio da ciò che si ha. E se stiamo a pezzi, anche da questo caos apparente può venire fuori un capolavoro... come questa ricetta ci insegna!Ora che il 2022 è già iniziato da due settimane non ha senso che io vi faccia gli auguri di buon anno, parliamoci chiaro. Anche perché non sono neanche capace di fare queste cose, né di dire frasi di incoraggiamento generico sui buoni propositi, i cambiamenti e l’allegria.
Io devo avere qualche problema cognitivo, perché la maggior parte delle frasi motivazionali non le capisco, probabilmente perché sono poco poetica e prendo tutto alla lettera. Una frase che però proprio non mi torna è quella sulla mela: non sei metà della mela, forse sei una pera, comunque sei un intero, non ti manca niente.
Beato te, a me manca tutto, o come dice Zerocalcare nel murales a Rebibbia “Ci manca tutto ma non ci serve niente”. Ho tutti pezzetti sparsi di tutto, ma non li so mettere insieme, spesso non li trovo, ma quasi sempre non so cosa farci, quindi manco di propriocezione (ma pure voi, perché lo vedo dalle vostre lamentele).
In difesa dell'ordine sparso (si sta bene pure a pezzetti)
Non sto facendo Biancaneve eh, non mi chiamo Aurora la Bella addormentata, sarei ingrata verso me stessa e le lamentele mi annoiano sempre, soprattutto le mie.
Ho smesso l’anno scorso di lagnarmi, sia messo agli atti, non tantissimo tempo fa.
Se dobbiamo per forza darci un buon proposito, per me è sempre e solo uno quello che vale: fare con ciò che abbiamo, al di là della grandezza dei pezzi. Anche i coriandoli stanno in una busta e servono a qualcosa e noi, che stiamo a coriandoli, possiamo provare a dargli un senso, un sistema.
A dimostrazione del fatto che anche dalla confusione e dai piccoli pezzi può uscire qualcosa di buono e inaspettato, vi propongo la pasta patate e provola, perché il proposito della dieta dopo le feste fa ride, non ha senso, quindi lo voglio ignorare coscientemente.
La pasta patate e provola per venire bene deve essere sfragnata: tutto deve essere tagliato in piccoli pezzi e la pasta che si utilizza è quella mista, ossia le rimanenze di tutti i formati di pasta con lo stesso tempo di cottura, spezzati, sfragnati e disintegrati, ma contenuti in un pacco.
Vi ricorda qualcuno? Noi.
Allora, visto che il mio modo di operare è sempre molto pratico, vi dimostro empiricamente quanto stare a pezzi possa essere un valore, attraverso questa ricetta: basta un collante generale che può essere lo stesso amido rilasciato dalle patate sfregnate e tagliate a piccoli pezzi o la provola, perché alla fine venga quasi un capolavoro.