Davide Oldani, rinomato chef di fama internazionale, si racconta a DeAbyDay in un'intervista e spiega qual è il percorso di formazione che ogni aspirante chef dovrebbe seguire...
Davide Oldani, rinomato chef di fama internazionale, si racconta a DeAbyDay in un'intervista e spiega qual è il percorso di formazione che ogni aspirante chef dovrebbe seguire...In occasione del Taste of Milano DeAbyDay ha scambiato quattro chiacchiere con Davide Oldani, testimonial d’eccezione della manifestazione enogastronomica più attesa dell’anno nonché chef di fama internazionale. Per il terzo anno consecutivo, infatti, Oldani è presente al Taste of Milano quale convinto sostenitore del progetto.
Un progetto che ha alla base un concetto molto semplice: la cucina alla portata di tutti. Una vera e propria filosofia di vita per lo chef milanese ideatore di quella che lui ha definito “Cucina Pop”, una cucina popolare fatta di ingredienti poveri e di cui è divenuto portavoce ufficiale.
Oldani, giovane e quotato chef rinomato in tutto il mondo, è sicuramente il personaggio più adatto a descrivere una professione, la sua, ricca di soddisfazioni ma che richiede anche molti sacrifici. “Avere passione – spiega – è la base da cui partire, oltre naturalmente agli studi alberghieri e ai diversi corsi di specializzazione: ce ne sono tanti ma il consiglio che mi sento di dare ai giovani che decidono di intraprendere questa professione è di andare a bottega dai grandi maestri, quanto prima. L’esperienza pratica, oltre a una buona base teorica, è importantissima”. A dirlo è proprio lui che di grandi maestri ne ha avuti tanti da Gualtiero Marchesi ad Albert Roux, da Alain Ducasse a Pierre Hermé. Londra, Montecarlo, Parigi, sono solo alcune delle città, nelle cui cucine, Oldani ha avuto modo di formarsi fianco a fianco con gli chef stellati. D’altronde, lui stesso dichiara: “Formarsi professionalmente all’estero conta molto e anzi è fondamentale perché, oltre ad aprire nuovi orizzonti culturali, aiuta a scoprire gli usi e i costumi culinari di Paesi diversi dall’Italia. Inoltre, al giorno d’oggi, conoscere le lingue è fondamentale, soprattutto in un mestiere come questo”.
Dopo aver collaborato con i più grandi chef di tutto il mondo, nel 2003, Davide Oldani apre la sua “Trattoria” D’O a Cornaredo, nell’hinterland milanese e già l’anno successivo ottiene una stella Michelin. Un successo inarrestabile che, nel 2008, gli permette di ricevere dal Comune di Milano, l’ambito Ambrogino d’oro. “Il successo del mio ristorante è dettato dalla determinazione derivante dalla passione per quello che faccio oltre che da anni di studi e tirocini che sono alla base di un’impresa di successo”, dice riferendosi a tutti quei giovani il cui sogno è di aprire un ristorante. “Tutto questo – prosegue - ha fatto sì che il cibo e la qualità degli ingredienti diventassero i protagonisti indiscussi della mia Trattoria”.
Un successo che ha raggiunto non senza qualche difficoltà: “La mia è una professione che richiede tanto sacrificio. Un sacrificio che però viene sicuramente ripagato con altrettante soddisfazioni”. Un monito per tutti i ragazzi e un esempio di costanza e caparbietà che hanno fatto di Davide Oldani uno chef rinomato e quotato così come la sua cucina che dal Giappone agli Stati Uniti mette, sempre, tutti d’accordo.