Nuove tendenze alimentari: il crudismo tra moda e perplessità

Vegetariani? Vegani? No, crudisti! Tendenza del momento, vera e propria filosofia di vita, che forse non tutti conoscono, il crudismo è una forma di alimentazione che negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia.

La definizione fornita dal dizionario non lascia spazio a equivoci, il crudista è colui che si nutre esclusivamente o preferibilmente con cibi crudi. Alla base del pensiero e della filosofia crudista c’è l’idea di alimentarsi nel modo più naturale possibile consumando cibi e prodotti biologici non trattati. A differenza di vegetariani o vegani, i crudisti non escludono carne, pesce o altri alimenti di derivazione animale, bensì ne promuovono un consumo che non implichi la cottura.

Ma perché questo? A detta dei crudisti, la cottura distruggerebbe le proteine del cibo rendendolo più difficile da digerire. Inoltre, porterebbe a disperdere gran parte dell’acqua, delle vitamine e dei minerali in esso contenute. Il condizionale è d’obbligo poiché nessuno studio scientifico ha accertato tutto questo e perché dietologi e nutrizionisti sconsigliano di ricorrere a questo tipo di alimentazione.

Insomma, per il crudista, ciò che ingeriamo deve essere meno manipolato possibile prediligendo un tipo di agricoltura biologica e alimenti come verdure, germogli, semi, alghe, radici, frutta e frutta secca che spesso si trovano in negozi specializzati.

Must per tutti i crudisti: frullati e centrifughe di frutta e verdura che assicurano una dose massiccia, giornaliera, di vitamine e sali minerali.

Ma i nutrizionisti si dissociano: escludere degli alimenti e, ancor peggio, non ricorrere alla cottura o alla pastorizzazione se si tratta di latte, può essere davvero pericoloso. Cuocere i cibi, soprattutto la carne e il pesce, ne assicura l’eliminazione di virus e batteri proteggendoci così da gravi malattie.

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