Andiamo alla scoperta delle celle ipogee di Melinda: un metodo di conservazione delle mele antichissimo, ma rivoluzionario!
Andiamo alla scoperta delle celle ipogee di Melinda: un metodo di conservazione delle mele antichissimo, ma rivoluzionario!Si trovano a circa 600 metri sul livello del mare e a quasi 300 metri sotto la superficie della Terra: sono le celle ipogee di Melinda, affascinanti cantine naturali scavate nella roccia. È qui che, in un ambiente fresco, umido, buio e a temperatura costante, vengono conservate le mele Melinda. In queste grotte naturali regna un’atmosfera perfetta e magica, perché poco più giù delle radici degli alberi che nutrono e proteggono le nostre mele.
Un metodo di conservazione antichissimo, ma rivoluzionario!
Simili alle cantine dove una volta i nostri nonni conservavano le mele, adagiandole sulla paglia una ad una, le celle ipogee si sviluppano in immense gallerie scavate nella montagna, spazi lasciati vuoti da un’azienda estrattiva e ottimizzati in modo strategico da Melinda. Qui è stato infatti realizzato il primo e unico impianto al mondo per la frigo-conservazione di frutta in ambiente ipogeo ad atmosfera controllata: in sostanza, un frigorifero naturale che rispetta l’ambiente e mantiene intatto tutto il gusto delle mele. Con tanti vantaggi in termini di riduzione del consumo di energia, risparmio d’acqua e rispetto del paesaggio!
Dentro le celle ipogee: quanto e come si estendono?
Per realizzare le celle ipogee sono stati scavati 90mila metri cubi di roccia Dolomia. L’impianto si sviluppa lungo tre corridoi paralleli di circa 110 metri, alti 12 metri e larghi 6 metri, suddivisi in un totale di 34 celle, con una capacità complessiva di 30 mila tonnellate di mele. L’acqua utilizzata per raffreddare i macchinari viene pompata direttamente dal sottosuolo e nel corso del suo viaggio, viene filtrata dalla roccia che la purifica dai batteri e la rende anche ottima da bere.
Come sono fatte le celle
Ognuna delle 34 celle ipogee di Melinda è lunga 25 metri, alta 11 e larga 12. È in grado di contenere quasi 900 tonnellate, pari a 900mila chili di mele. Ogni cella è dotata dei più moderni dispositivi tecnici e di sicurezza, che monitorano anche le variazioni rispetto al valore ideale per la conservazione e la composizione dell’aria interna.
Possiamo definire questo luogo un sito molto speciale dal punto di vista geologico, che grazie ad un rivoluzionario metodo di conservazione oggi contribuisce in maniera determinante alla salvaguardia dell’ambiente, permettendo di ottenere numerosi vantaggi:
- riduzione del consumo di energia (che significa diminuzione dell’immissione di CO2 nell’atmosfera);
- forte risparmio idrico conseguente alla possibilità di usare la geotermia per il raffreddamento dei compressori;
- eliminazione dei pannelli coibentanti in poliuretano espanso, il cui smaltimento genera forte inquinamento;
- tutela del paesaggio e del territorio agricolo evitando di edificare un nuovo grande capannone in superficie;
- ottimizzazione di una cavità mineraria esistente, altrimenti inutilizzata.