La nostra esperta in cucina macrobiotica ci spiega cosa sono le prugne umeboshi, definite anche le "regine dei cibi alcalini".
La nostra esperta in cucina macrobiotica ci spiega cosa sono le prugne umeboshi, definite anche le "regine dei cibi alcalini".Le umeboshi, prugne o albicocche che siano, sono riconosciute come rimedio macrobiotico miracoloso: in Cina, Corea e Giappone vengono classificate come cibo ma anche come medicinale e rimedio per varie problematiche di salute.
Tradotto alla lettera “umeboshi” significa “ume essiccata”, per alcuni "ume" sta per prugna, per altri è la traduzione del nostro "albicocca".
Questi frutti vengono raccolti ancora verdi dalla pianta verso la fine della primavera quando non sono ancora maturi e dunque molto aspri (molto yin) e non possono esser consumati subito: per questo vengono essiccati al sole durante l’estate (il calore favorisce l'energia yang) e poi messi dentro a barili con sale marino crudo (yang) e foglie rosse di shiso, una pianta simile alla menta molto ricca di clorofilla, vitamina A, B2, C, calcio, ferro e fosforo.
Le prugne nei barili vengono messe sotto pressione per un periodo che va da un minimo di sei mesi fino a sette anni: entrambe caratteristiche definibili come "yang"
Questo processo fa sì che l’umeboshi sviluppi diverse qualità benefiche per l’organismo: durante la marinatura infatti l'umeboshi sviluppa acido citrico e acido fosforico ed è una fonte incredibile di calcio, ferro e fosforo. Per questo viene considerata un ricostituente per il nostro sangue e definita dal maestro della macrobiotica moderna, Michio Kushi, “la regina dei cibi alcalini”.
La prugna umeboshi aiuta il fegato a depurare il sangue e a liberarlo dalle tossine, e anche dall’eccessivo alcool.
Consigliata quindi in casi di:
- iperacidità di stomaco
- digestione difficile
- intossicazioni alimentari e da medicinali
- problemi intestinali (sia in caso di stitichezza che di dissenteria)
- raffreddore e febbre
la prugna umeboshi ha un potere disinfettante e sterilizzante ed è utilissima in casi di stanchezza e stato di indebolimento fisico. Viene molto usata anche tra gli atleti orientali per la capacità di metabolizzare l’acido lattico e come supporto alla resistenza fisica.
Una cura base comporta l’assunzione di una umeboshi al mattino nell’acqua calda o nel kukitcha per 10 giorni
si continua poi per altre tre settimane diminuendo la dose, da 7 alla settimana, a 3 e alla fine 2.