Il 51% degli italiani ha optato per il take away almeno una volta negli ultimi mesi: l’ultimo rapporto di JustEat con Gfk Euriscom.
Il 51% degli italiani ha optato per il take away almeno una volta negli ultimi mesi: l’ultimo rapporto di JustEat con Gfk Euriscom.Il cibo da asporto è ormai un’abitudine sempre più diffusa: negli ultimi sei mesi lo ha ordinato almeno una volta il 51% degli italiani.
Non si prenota solo pizza, ma cibo da asporto orientale e piatti della tradizione giapponese, araba, cinese e indiani, consegnati direttamente a domicilio.
A rivelare questa tendenza in crescita è il rapporto del primo Osservatorio nazionale sul mercato del take away in Italia, sviluppato con una collaborazione tra JustEat e Gfk Euriscom.
Il 39% di chi ha optato per il take away lo ha fatto al telefono. È cresciuta anche il “digital takeaway”, scelto dal 19%.
Secondo il rapporto la maggioranza degli ordini è realizzata in ambiente domestico, ma sono in crescita anche quelli fatti dall’ufficio.
Perché ordiniamo pranzo e cena a domicilio? Stando all’indagine, per evadere dalle nostre abitudini e poter sperimentare piatti nuovi in modalità last minute, oppure per ricevere prodotti già noti in modo semplice e veloce.
La mania del take away non ha contagiato solo gli italiani: secondo una ricerca inglese di Avira, infatti, almeno un britannico su 100, tra gli under 35, afferma di consumare almeno un pasto da asporto al giorno.
Non c’è da stupirsi se nel paese si parla persino di “take away generation”, con riferimento a quella fascia di popolazione di età compresa fra i 15 e i 35 anni che difficilmente rinuncerebbe all’opzione di ordinare un pasto a domicilio.
Crescono intanto a pieno ritmo le società di food delivery, Foodora e JustEat in primis: secondo il Wall Street Journal nel 2015 hanno raggiunto un giro d’affari pari a 94 miliardi di dollari.
Foto: www.ristorantecinesekotaradja.it