Gli aiuti per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto passano (anche) attraverso un piatto simbolo del made in Italy: l'amatriciana.
Gli aiuti per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto passano (anche) attraverso un piatto simbolo del made in Italy: l'amatriciana.Non si ferma la staffetta di solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto in centro Italia. Tanti chef stellati, italiani e non, uniti a professionisti della ristorazione si sono fatti promotori di iniziative benefiche, facendo leva sulla forza attrattiva di un piatto simbolo della tradizione italiana come gli spaghetti all’amatriciana.
Con il progetto Futuro per Amatrice, Slow Food ha proposto la pasta all’amatriciana per un anno nella carta dei menu di tutti i ristoranti del mondo, per una donazione di 2 euro a piatto, da devolvere in favore della ricostruzione del comune laziale distrutto dal sisma.
Per ogni piatto di amatriciana consumato un euro sarà a carico del ristoratore e uno del cliente: la donazione verrà versata direttamente nelle casse del Comune di Amatrice (coordinate bancarie IT 28 M 08327 73470 000000006000).
Dalla Gran Bretagna, lo chef Jamie Oliver ha fatto sapere che cucinerà per un mese l’amatriciana nei suoi ristoranti italiani e devolverà due sterline alla Croce Rossa internazionale per ogni piatto consumato.
Carlo Cracco ha subito aderito all’invito di Slow Food inserendo nel menu del ristorante milanese Carlo e Camilla in Segheria l’amatriciana classica.
Sempre a Milano lo chef Andrea Berton propone la “gricia solidale”: l’amatriciana in bianco sarà servita per solidarietà da Pisacco e presso il ristorante Berton.
A settembre al D’O di Davide Oldani, a Cornaredo, si serve amatriciana tradizionale rivisitata dallo chef, che in un secondo tempo la sostituirà in menu con la gricia.
A Roma, al ristorante Giuda Ballerino, lo chef Andrea Fusco servirà la sua amatriciana, devolvendo parte del ricavato ad Amatrice.
Anche Joe Bastianich si è mobiliato: il restaurant man donerà cinque dollari alla Croce Rossa italiana per ogni piatto di amatriciana venduto nella catena americana Batali & Bastianich, oltre che nel ristorante Orsone a Cividale del Friuli.
Foto © FomaA - Fotolia.com