Ha aperto a Londra Food Ink, il primo ristorante al mondo dove tutto, dagli arredi al cibo che si mangia, è stampato in 3D.
Ha aperto a Londra Food Ink, il primo ristorante al mondo dove tutto, dagli arredi al cibo che si mangia, è stampato in 3D.Non solo gli arredi e le stoviglie sono stampate in 3D ma anche il cibo: è quello che si trova frequentando il ristorante Food Ink di Londra. Dalle sedie alle posate, dai bicchieri ai piatti passando per le varie portate dal primo al dolce, tutto in questo ristorante è stampato in 3D.
Fondato da Antony Dobrzensky e soci, Food Ink vede anche la partecipazione di Cristiano Pesca e Federica Ditta di "Wasp", società italiana di Massa Lombarda, che stampa piatti e bicchieri partendo dalla porcellana liquida.
Il ristorante Food Ink impiega stampanti 3D prodotte dall’azienda olandese byFlow per realizzare delle favolose sculture di cibo: le pietanze sono un mix di ingredienti classici e prodotti della cucina molecolare. Il menu è interamente affidato a Antony Dobrzensky e Marcio Barradas, chef del ristorante La Boscana.
Il prezzo fisso per il menù, costituito da nove portate, è di 250 sterline a persona: tutte le pietanze vengono rigorosamente stampate dal vivo davanti al cliente che assiste alla formazione del cibo, strato dopo strato.
Le stampanti creano le pietanze solo servendosi di particolari inchiostri commestibili: si tratta di veri e propri impasti che assumono la forma delle pietanze più alla moda.
A rendere ancora più futuristico l’assaggio delle pietanze Food Ink offre anche ai commensali delle cuffie per la realtà virtuale da cui è possibile ascoltare della musica interamente composta da un intelligenza artificiale.
Chi non ha la possibilità di pranzare o cenare nel locale può seguire da casa tutti gli eventi via streaming.
Dopo un’anteprima in Olanda e l’apertura ufficiale a Londra, Food Ink girerà tutto il mondo in un tour promozionale toccando anche Roma e Torino. Il piano dell’azienda è di espandere questa tipologia di ristoranti da Londra in altre città come Berlino, Dubai, Seoul e New York.
Credit www.finedininglovers.it