La Tarte Tatin è quel dolce capace di insegnarci l'arte del rigirare la frittata, per vincere le controversie senza ammettere i nostri errori (roba che Sun Tzu, scansate!). Parola di Cucinare Stanca!
La Tarte Tatin è quel dolce capace di insegnarci l'arte del rigirare la frittata, per vincere le controversie senza ammettere i nostri errori (roba che Sun Tzu, scansate!). Parola di Cucinare Stanca!Girare la frittata. Non sto dicendo che dobbiate saperlo fare per forza, ma praticamente è così, lo sto dicendo.
Certamente non può essere il vostro schema relazionale quotidiano, ma dovete essere pront* a saperlo fare, perché l’errore è intrinseco ai rapporti umani e piegarsi, ammettere di avere torto, è un’altra skill, che non abbiamo tempo di imparare per adesso, anche se ne avevo già parlato.
Non ci si può improvvisare, non si può solo dire "ma perché te invece?" (ma perché te invece che?). Ormai siamo più o meno tutti intelligenti e capaci di litigare, abbiamo molta memoria e ognuno di noi è dotato di un libretto nero degli affronti subiti. Ma l’errore più grande nell’impostazione della controversia, così come nella vita tutta, è sentirsi speciali (e, soprattutto, capaci di argomentare con velocità e senso), pensando che basti conoscere i punti deboli dell’interlocutore. Sicuramente aiuta eh, ma serve tattica.
Girare la frittata: l'arte di vincere ribaltando la situazione
I consigli che leggo sulle pagine Instagram che vi piacciono tanto a voi, quelle delle/dei cuoch* perfett*, dicono che, per girare la frittata, il gesto deve essere veloce, deciso e secco... Ecco perché ho aperto una pagina mia di cucina: perché vi credo che poi andate nel mondo a prendere schiaffoni random (figurati)! In una controversia, per girare la frittata non potete essere decisi e secchi: state mentendo, state partendo da un presupposto molto debole. Per questo affermare la ragione con forza, non essendo supportato da un animo, risulta sempre ridicolo, ai limiti dell’ammissione di colpevolezza, che non vogliamo per nessun motivo al mondo.
È chiaro che questa arte (girare la frittata) funziona come qualsiasi altra. Non si nasce imparati e non si inizia da una frittata vera e propria, quella di uova, quella di quando vi hanno scoperto due anni di chat con l’amante vicino di casa. Si apprende passando necessariamente per una ricetta intermedia che, anche se sembra più difficile, è fatta di più step, che vi aiuteranno a focalizzarvi e a riconoscere i campanelli d’allarme in una discussione, dalla quale necessariamente dovete uscire vincitori.
Tarte Tatin maestra di vita: un dolce storicamente paraculo
La tarte Tatin, infatti, già dalla sua genesi, porta dentro di sé la paraculaggine. La storia della torta narra che sia nata da un errore, da una dimenticanza: una pasticciera, che aveva infilato 'ste mele in forno con lo zucchero, il burro, il caramello, guarda il bancone e vede la brisé, ferma, intonsa... Praticamente non aveva steso la base della torta di mele.
Così, sempre per la teoria “sbagliare sempre, ammetterlo mai”, la stende al volo e la appoggia sopra le mele in forno. Poi come dirlo allo chef le sarebbe venuto in mente.
Il riassunto della tecnica è il seguente (non ci dilunghiamo troppo): attuare un rapido revisionismo storico e autoconvincersi che il nostro punto debole (la nostra pasta brisé dimenticata: il nostro torto), sia in realtà un valore, sia in realtà voluto, al limite anche una forza, ma senza esagerare.
Perché la tarte Tatin è importante per imparare? Perché prima di girarla sul piatto, dopo la cottura, avete la possibilità di notare tutti i passaggi che risultano utili per la vittoria finale.
Io in questa ricetta ho usato lo stampo da muffin metallico (no silicone), quindi faremo circa 8/10 tarte Tatin monoporzione. Ho deciso di fare così perché, per iniziare, è sempre meglio lavorare in piccolo, su questioni minori, e darvi più possibilità di uscire facilmente dalla controversia (e dallo stampo, of course).
Ora vi do gli ingredienti.