Come si fa il vin brulè? Utilizziamo la ricetta originale piemontese per dar vita a una bevanda calda profumata e rigenerante. E per finire, ecco anche una versione di vin brulè adatta ai bambini.
Come si fa il vin brulè? Utilizziamo la ricetta originale piemontese per dar vita a una bevanda calda profumata e rigenerante. E per finire, ecco anche una versione di vin brulè adatta ai bambini.Come si prepara il vin brulè? Semplice, seguendo la ricetta originale piemontese, che ci regaletà una bevanda calda, aromatica e decisamente rigenerante.
Il vin brulè è utilizzato da molti come rimedio per il raffreddore e, non a caso, si consuma essenzialmente durante l'inverno e nei periodi molto freddi. Più o meno alcolico, una cosa è certa: riscaldarsi con un bicchiere di vin brulè fumante in mano può essere considerato uno dei piaceri della vita.
L'origine del vin brulè
L’origine del vin brulè piemontese fonda le sue radici nell’usanza, da parte delle confraternite dei frati, di abbinare il vino “bruciato” alle spezie, delle quali erano esperti. Da lì fino a diventare una bevanda tipica delle zone alpine il passo è stato breve: si prepara ancora oggi, seppure leggermente modificato, con una ricetta semplice, alla portata di tutti.
E allora andiamo subito a scoprire come fare il vin brulè a casa, scoprendo innanzitutto qual è il vino più adatto allo scopo.
Che vino usare per fare il vin brulè
La qualità finale del vin brulè, oltre che dalle spezie, è data ovviamente dal tipo di vino che si utilizza all'interno della ricetta. Sono moltissimi i vini da usare per preparare il vin brulè e, in generale, è sempre meglio utilizzare un vino proveniente dal proprio territorio.
Se siete in Emilia Romagna, per esempio, potrete fare il vin brulè con il Lambrusco, ma anche il Sangiovese si presta perfettamente allos copo.
Se vi trovate nella zona delle Langhe e cercate sapori intensi, provate a prepararlo con il Barolo per scoprire nuove frontiere del gusto.
In Alto Adige, invece, il vino prediletto per fare il vin brulè è senza dibbio il Pinot Nero.
Insomma, la scelta è ampia e la regola è una: non utilizzate il vino nel cartone!
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