Ci sono quegli sfizi che basta sapere che esistono per essere appagati. Certo, magnarseli è meglio, con le dovute accortezze. Ecco le mozzarelle in carrozza secondo Sofia.
Ci sono quegli sfizi che basta sapere che esistono per essere appagati. Certo, magnarseli è meglio, con le dovute accortezze. Ecco le mozzarelle in carrozza secondo Sofia.Purtroppo, nonostante la mia opera di divulgazione quotidiana e petulante, qualcuno ancora ritiene opportuno utilizzare l’espressione “comfort food” quando si parla di alcune ricette o di alcuni cibi, generando in me sempre un po’ di imbarazzo, ma onestamente anche un po’ di invidia. Invidia perché a me, quando sto a pezzi, neanche Gesù mi può aiutare, figuriamoci una cosa da mangiare, che oltretutto mi dovrò pure preparare da sola.
Mozzarella in carrozza, il piacere pensato
Tuttavia, visto che da poco ho scoperto che non esisto solo io, e visto anche che la dottoressa mi ha detto che devo fare l’esercizio di andare verso gli altri in modo accogliente (a me non va per niente), non facciamo ovviamente un comfort food, facciamo quella che io credo essere la ricetta che unisce religioni, idee politiche, Montecchi e Capuleti, suocere e nuore: la mozzarella in carrozza.
La mozzarella in carrozza io non la preparo quasi mai, nonostante sia uno dei miei piatti preferiti, perché fa parte di quelle cose che mi basta solo pensare che esistano e che perdono di senso e forza nel momento in cui le realizzo. No forse la mozzarella in carrozza non perde la sua forza, (scherzo!), forse sono solo pigra. Però fa parte di quelle cose a cui penso quando non so cosa voglio e cosa mi piace - ossia sempre - e mi ridà un po’ di certezza, soprattutto quando immagino e posticipo la mia felicità a un futuro solo pensato, c’è qualcosa che mi piace sempre e nel presente.
Le varianti sono molteplici e tutte giuste e tutte sbagliate, come quando ti accosti a una qualsiasi ricetta regionale: c’è sempre qualcuno che ti tratta da sacrilega, usurpatrice della tradizione, rapitore di culture altrui Non me ne frega niente, abbiate pazienza, la mia versione preferita è quella con un’acciuga dentro.
Cosa vi serve per questa ricetta pensata: