Sempre più scelto come animale domestico, il riccio africano si rivela relativamente facile da gestire anche durante la riproduzione.
Sempre più scelto come animale domestico, il riccio africano si rivela relativamente facile da gestire anche durante la riproduzione.Il riccio africano è un animale notturno che non va in letargo: in cattività ha una vita media di 6-10 anni ed è piuttosto solitario. Per questo motivo si consiglia di tenere un solo esemplare e nel caso si decidesse invece di allevare più esemplari, occorre optare per piccoli gruppi, con un unico maschio di riccio.
Il riccio africano, sia esso maschio o femmina, non ama molto interagire né con gli umani né con i suoi simili ad eccezione della stagione degli accoppiamenti che inizia in primavera e finisce verso la fine dell'estate.
Per riprodursi il riccio africano deve aver raggiunto la maturità sessuale che per i maschi arriva al compimento del quinto mese di vita, mentre per le femmine al sesto.
Il corteggiamento
Durante la fase del corteggiamento il maschio incomincia a correre intorno alla femmina emettendo delle grida per attirare la sua attenzione. Questo comportamento, noto come ”carosello del riccio”, può durare ore o comunque fino a che la femmina abbassando gli aculei si dimostra disponibile.
In alternativa al carosello altri maschi soprattutto quelli più giovani tendono a mordere gli aculei della femmina o a mettere il muso fra le zampe finché non cede e si rende disponibile alla monta.
La gravidanza
La gravidanza della femmina del riccio dura fra i 30 e i 35 giorni, quindi durante tutto il periodo di riproduzione, la femmina del riccio africano può restare incinta diverse volte.
In gravidanza il riccio tende a mangiare di più o di meno, ad aumentare di peso, a emanare un odore più forte di urina e feci e ad avere i capezzoli più gonfi.
Durante questa fase delicata, si noterà che la femmina di riccio africano inizia a costruire il nido dove partorire e accogliere i cuccioli, inoltre sembrerà più attiva o più apatica.
Il parto
Una volta trascorsi i 35 giorni di gravidanza, la femmina partorisce nel nido che ha costruito, da uno a nove cuccioli che nascono ciechi e sordi: i sensi si svilupperanno man mano.
Durante il parto e la fase di allattamento della cucciolata, non si deve disturbare la madre né i piccolini: ogni minimo disturbo costituisce motivo di stress che, se protratto a lungo, può spingere la madre a uccidere i piccoli.