Il termine giapponese "kokedama" può essere tradotto con “palla di muschio”, i kokedama sono infatti piante che crescono senza vaso, avvolte in una palla di muschio, terra e argilla. I kokedama possono anche essere considerati come dei bonsai senza vaso o "bonsai volanti", in quanto lasciati sospesi.
I kokedama sono caratterizzati da un nucleo interno caratterizzato da uno strato di argilla minerale rossa, chiamato akadama, e da uno strato di torba definito keto, il tutto è poi completamente rivestito da muschio.
I due tipi di terreno che formano il nucleo del kokedama vanno impastati con l’acqua creando una forma sferica la cui dimensione è tale da contenere completamente le radici della pianta.
Contrariamente a quanto si pensa quella dei kokedama non è affatto di una moda recente, bensì di un’antica tecnica di coltivazione giapponese che risale al Seicento: secondo la tradizione infatti, i kokedama venivano appesi nel tokonoma, cioè la piccola alcova rialzata dove si svolge la tradizionale cerimonia del tè.
Secondo una leggenda popolare, pare che i kokedama siano stati inventati nel medioevo da un povero contadino giapponese che, non potendosi permettere dei vasi in coccio, ideò questo sistema naturale ed economico.
Impiegati a scopo decorativo per creare poetici giardini verticali in casa, i kokedama hanno le radici intatte a differenza dei bonsai, le cui radici vengono potate seguendo una tecnica particolare.