Può un matrimonio durare se non c'è affinità sessuale? Può il sesso essere l'unico collante della coppia? Intervista all'esperta.
Può un matrimonio durare se non c'è affinità sessuale? Può il sesso essere l'unico collante della coppia? Intervista all'esperta.Matrimonio a Prima Vista è un programma trasmesso in Italia su RealTime in cui alcune persone single fanno un esperimento di amore estremo: sposarsi con un perfetto sconosciuto.
Le persone non vengono associate tra loro in modo casuale: Nada Loffredi, psicoterapeuta e sessuologa laureata in Psicologia Clinica, si occupa infatti di creare le coppie a tavolino, facendo loro interviste e test attitudinali e psicologici.
L’abbiamo intervistata perché ci è venuto in mente un dubbio amletico: ma se non c’è affinità sessuale, un matrimonio può comunque funzionare? Ecco cosa è venuto fuori dalla nostra chiacchierata.
Il sesso, in una relazione, ha un peso fondamentale. La presenza di affinità sessuale con una persona che si conosce appena è un qualcosa che si sente a pelle, oppure, come nei matrimoni combinati di una volta, può concretizzarsi nel tempo?
Nei matrimoni combinati di un tempo, ma anche in quelli attuali, perché no, la presenza dell’infinità sessuale non viene presa affatto in considerazione come uno degli elementi importanti per contrarre un matrimonio.
Nella nostra società noi, invece, basiamo il matrimonio sull’amore che dovrebbe avere al suo interno l’affinità psicologica. L’intimità sessuale e l’impegno e la responsabilità reciproca secondo il triangolo dell’amore di Sternberg.
Oggi purtroppo il sesso è così volgarizzato, mitizzato, è diventata una tale ossessione intrisa di luoghi comuni che per sfatarli ho voluto scrivere recentemente un libro, Le dimensioni non contano. La sessualità all’interno di una coppia basata sull’amore ha un peso specifico, ma non è l’unico ingrediente.
Naturalmente, la presenza dell’Eros in una coppia ci consente di distinguerla da un rapporto amicale. Il guaio è che l’amore folle, cioè passionale, oggi è diventato l’imperativo, e se la passione travolgente non resiste all’inevitabile routine, il matrimonio non vale la pena di essere vissuto.
Mai farsi guidare nella scelta solo dalla passione travolgente, perché acceca e, una volta superata la fase iniziale dell’innamoramento, ci accorgiamo di avere davanti a noi un perfetto sconosciuto. L’errore principale, dunque, è quello di confondere l’amore con il matrimonio, la passione con il sentimento d’amore profondo.
Le coppie rodate da qualche anno sanno che non basta solo l’erotismo, ma servono altri ingredienti, come l’impegno, cioè gli obblighi verso il partner: la seconda voce del triangolo dell’amore. Mi piace questa parola perché assume il significato di vincolo di gratitudine verso l’altro più che di costrizione, indica la riconoscenza del bene ricevuto piuttosto che non un’imposizione.
A proposito di obblighi, impegni e responsabilità non possiamo non pensare all’obbligo per eccellenza: la fedeltà appunto. La fedeltà intesa nella sua forma attiva e non passiva, vissuta come una scelta e non come un’imposizione, una scelta quotidiana che comporta una rinuncia, laddove tanto più è alto il valore della rinuncia tanto più è nobile il valore della scelta rinnovata.
Ed è qui che subentra il sentimento, alla base della costruzione della vera intimità psichica, perché ci consente di vedere le qualità dell’altro più che le mancanze. Non è possibile parlare d’amore se non c’è stima, fiducia e rispetto reciproci.
Forti di questo processo introspettivo, torniamo dunque alle ombre proiettate sulla caverna. Per chi ha un tipo di attaccamento insicuro, è molto meglio capirlo il prima possibile per non soffrire dopo. Ecco perché bisogna indagare il passato emotivo di ogni membro della coppia, e farlo in due è un processo di scoperta che arricchisce l’alchimia dello stare insieme.
A volte la sofferenza della caverna può durare fino all’età adulta se non ci emancipiamo psicologicamente dalla famiglia di origine. Solo se abbiamo smesso veramente di essere figli, possiamo diventare partner adeguati o genitori a nostra volta.
Si può effettivamente parlare di compatibilità sessuale tra due persone o è solo un modo di dire?
Sì, certo che si può parlare di compatibilità sessuale perché ogni individuo ha un proprio stile di attaccamento affettivo e, dunque, sessuale. Al raggiungimento della maturità sessuale, infatti, la scelta del partner si basa prevalentemente sullo stile di attaccamento che si è strutturato nella primissima infanzia.
Come a dire che noi tendiamo a ripetere uno schema di attaccamento dapprima solo affettivo e poi anche sessuale già vissuto con la figura di riferimento. La combinazione fra i diversi stili e modalità di affrontare la sessualità può risultare vincente o disfunzionale. Sicuramente, una buona autostima sessuale è una piena consapevolezza di sé favorisce la buona compatibilità a letto.
Quindi, in un certo senso, esistono le "anime gemelle sessuali"?
Esistono le anime gemelle sessuali che corrono il rischio di creare coppie fatue che basano la loro intesa solo a letto, non riuscendo a costruire altro. Ma perché alcuni individui e coppie sviluppano sentimenti equilibrati e per altri è così difficile?
Una risposta possiamo trovarla nella celebre teoria dell’attaccamento di John Bowlby. Recenti ricerche socio-psicologiche evidenziano come circa il 40% della popolazione abbia strutturato, sulla base delle esperienze infantili di attaccamento, uno stile di legame insicuro (ambivalente, evitante o disorganizzato) e come, solitamente, le persone sicure tendono a trovare più facilmente partner altrettanto sicuri.
Questo tipo di coppia è la coppia funzionale basata sulla stima, la fiducia e il rispetto reciproco. Purtroppo è altrettanto vero che gli insicuri tendono ad accoppiarsi fra loro creando l’illusione di trovare nell’altro il balsamo per le loro ferite, la sicurezza e la stima che non nutrono verso se stessi: queste coppie hanno vita breve perché si rompono non appena finisce la fase di innamoramento, oppure non si formano mai veramente.
Qualora fosse totalmente assente, come si coltiva l'affinità sessuale? Cosa fare quando non c'è intesa a letto?
Se non c’è intesa a letto e il “problema” è percepito come tale da entrambi, si cerca di capire se c’è una disfunzione sessuale di fondo vera e propria. In tal caso, si può procedere con una terapia di coppia.
Spesso, in realtà, la mancanza di affinità può derivare dalla presenza di eccessivo pudore ed inibizione e, quindi, dalla difficoltà a capire le esigenze del partner e a soddisfarle. In questi casi, con un pizzico di intraprendenza e creatività da parte di uno dei due partner si può trovare il modo di sperimentarsi per accendere l’eccitazione, favorire il piacere e innescare un circolo virtuoso di desiderio sessuale reciproco.
Cosa si può fare invece se non si avesse lo stesso appetito sessuale, quindi se solo uno dei due partner sente che ci sia affinità sessuale con l'altro?
Non necessariamente tempi di desiderio diversi stanno ad indicare mancanza di affinità sessuale. Ci sono coppie estremamente soddisfatte e affini i cui partner non hanno gli stessi tempi del desiderio.
In questi casi è importante non far sentire il partner inadeguato o malato o sbagliato solo perché farebbe meno frequentemente sesso poiché ciò comporterebbe un circolo vizioso di ansia e pregiudicherebbe la qualità del rapporto. Meglio favorire la qualità che la quantità.
Amare una persona, ma non desiderarla. Ci si può innamorare di qualcuno con cui l'affinità sessuale non è altissima. Su cosa si dovrebbe puntare se il sesso proprio non riesce a decollare, se non è spontaneo?
L’amore, a differenza dell’amicizia, presuppone la presenza dell’eros. Detto questo, si può stabilire di basare il rapporto sul sentimento dell’amicizia, senza dover necessariamente far decollare un ingrediente che non c’è.
Cosa potrebbe accadere, invece, nel caso opposto, ovvero quando non c'è un coinvolgimento sentimentale completo, ma invece l'affinità sessuale è altissima, ai limiti di una dipendenza?
Come già affermato, una coppia che voglia durare nel tempo non può basare la sua intesa solo sull'affinità sessuale.
Relazioni senza sesso o con poco sesso: di cosa si nutre la coppia se manca la componente sessuale? Può durare o c'è il rischio che, di contro, la mancanza della componente sessuale rovini in parte la stabilità della coppia?
Dalla mia esperienza clinica, la sessualità è croce e delizia della coppia. Se non è la causa della crisi di coppia, ne risente comunque degli effetti.
Ad ogni modo, di solito il sesso è un elemento molto presente all'inizio di una relazione, che tende ad affievolirsi con il trascorrere del tempo. Come si rafforza allora una relazione dal punto di vista sessuale nel tempo?
Spesso le coppie più datate lamentano una sessualità noiosa, “strumentale” agli uomini ad ottenere uno sfogo fisico e alle donne ad ottenere un contatto emotivo-affettivo che non trovano più fuori dalla sessualità.
In questi momenti può subentrare una grande malinconia dei tempi passati e i due partner tentano di cercare fuori dalla coppia ciò che non trovano più dentro, arrivando spesso anche al tradimento. Il problema, in questi casi, è che i partner dimenticano di quando sentivano di avere in mano il potere di sedurre l’altro e lo esercitavano, di quando facevano tante cose belle per l’altro, e dimenticano di come questi gesti creavano nell’altro reazioni altrettanto positive, innescando un circolo virtuoso.
In un certo senso, per mantenere una sessualità viva, bisognerebbe non vedere alla tendenza di diventare “sciatti” e distratti, ma continuare ad alimentare la propria e l'autostima sessuale del partner, avendo cura di sé e dell’altra persona.