Forse hai già sperimentato il wokefishing, ma non sai ancora di cosa si tratta: ecco cos’è e perché è così assurdo.
Forse hai già sperimentato il wokefishing, ma non sai ancora di cosa si tratta: ecco cos’è e perché è così assurdo.
Dalla scelta (ad hoc) della bio per il proprio profilo Tinder allo stalking per scoprire a cosa l’altro è interessato e sorprenderlo facendo finta che vi piacciano esattamente le stesse cose (sì, succede veramente): sono tanti i comportamenti anomali che vengono fuori all’interno del mondo del dating.
Così dopo aver avuto a che fare con il ghosting, il catfishing e il breadcrumbing, ecco che l’universo ci stupisce ancora una volta con l’arrivo di un nuovo trend: il wokefishing. Vediamo insieme cosa vuol dire questo termine e come viene praticato.
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Da dove nasce il termine wokefishing
Wokefishing è stato coniato dalla giornalista di Vice Serena Smith: nella pratica consiste nel fatto che una persona finga di avere idee progressiste, per esempio di partecipare alla protesta di Black Lives Matter, di sostenere le lotte femministe o i diritti LGBTQ+, al solo scopo di fare colpo su un potenziale partner.
Nella pratica, però, non crede a niente di tutto quello che dice. La sua è solo una strategia messa in atto per attirare qualcuno dal punto di vista emotivo, sessuale o, peggio ancora, finanziario. Per fortuna, le sue opinioni reali vengono fuori a poco a poco o, comunque, subito dopo la rottura. Quindi prima di iniziare a pensare alle nozze e a un futuro insieme, cercate di scoprire chi è veramente l’uomo che vi ha fatto credere di essere perfetto (e migliore di voi).
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Come smascherare chi pratica wokefishing
Un uomo che millanta qualità che non ha o che si definisce ciò che non è prima o poi inciamperà nelle sue stesse bugie. Ecco perché bisogna prestare attenzione a cosa dice quando è al naturale, come quando commenta qualcosa vista in TV o in rete.
Un esempio? La facile ironia sull’abbigliamento di una donna che ha subito una molestia non è affatto sinonimo del femminismo del quale si vanta sui suoi profili social. Così come non è davvero un progressista chi ride sentendo una battuta razzista o sessista.
Molto probabilmente, nel giro di pochissimo tempo, vi ritroverete nell’assurda situazione di dover chiedere scusa agli amici per le sue uscite infelici. Speriamo succeda prima di comprare l’abito bianco.