Prima era un fiume in piena: messaggi, post, like. Poi, il nulla. Ecco perché il web e la vita reale si stanno riempiendo di fantasmi.
Prima era un fiume in piena: messaggi, post, like. Poi, il nulla. Ecco perché il web e la vita reale si stanno riempiendo di fantasmi.Ti segue. Ti riempie di messaggi e chiamate. Sui social è il tuo fan più accanito. Poi, il nulla. Sparito. Non risponde al telefono, ti ha bloccata su Whatsapp e su Instagram non ti segue più. Come se non fosse mai esistito o, peggio, fosse diventato un fantasma.
Il ghosting è un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più. Le relazioni finiscono senza nemmeno una spiegazione, causando molta sofferenza. Ecco perché e come reagire.
Cos'è il ghosting
Con la parola ghosting s'intende una sparizione letterale dalla vita di una persona con cui si ha una relazione sentimentale o di altra natura. Niente telefonate, messaggi, contatti nella vita reale e virtuale. Niente di niente. Quella persona sparisce nel nulla, diventa appunto un fantasma (da qui, l'uso della parola inglese "ghost"). È come se non fosse mai esistita, generando un silenzio ancora più assordante della presenza.
Credit: konstantynov/123rf.com
Di fatto è una tattica interpersonale passivo-aggressiva a cui oggi diamo un nome, ma che in fondo è sempre esistita. Solo che, grazie a internet, il fenomeno ha iniziato ad essere percepito in modo diverso, a diventare un'epidemia silenziosa.
Ghosting: Perché fa male
Il ghosting fa materialmente male. Secondo alcuni studi il rifiuto sociale percepito da chi viene abbandonato senza spiegazione, attiva gli stessi percorsi neuronali del dolore fisico. Rimanere in contatto con i nostri simili è essenziale per l'istinto di sopravvivenza.
Infatti il nostro cervello è dotato di un sistema di monitoraggio sociale che controlla l'ambiente in cui viviamo, per capire come reagire alle situazioni che coinvolgono altri esseri umani. Prendere le misure, aggiustare il tiro, per rimanere in contatto con il gruppo. Il ghosting cancella questi segnali.
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Gli effetti: autostima al minimo storico, una sofferenza più forte di una vera separazione, incapacità di superare il lutto perché, senza spiegazioni, come si fa? Quindi, in un certo senso, il ghosting può essere percepito come una forma di violenza psicologica.
Il ghosting su Internet assume dimensioni macroscopiche - e soprattutto, fa male - perché è il contrappunto di una presenza costante, quasi assillante, resa possibile da chat e social. L'amato/a riesce ad essere in contatto con l'altro/a costantemente, su ogni piattaforma, anche per ventiquattro ore filate. Per questo, alla sua scomparsa, il vuoto - di parole, di immagini, di sensazioni provate - si fa incolmabile. E, in alcuni casi inaccettabile.
Basta spegnere il pc, andare offline con lo smartphone, visualizzare e non rispondere. Comportamenti apparentemente inoffensivi, ma che scatenano valanghe di emozioni, soprattutto nei Millennials che sono più esposti ai nuovi media. Prima c'erano quei messaggi, quel contatto costante, una specie di droga. Poi più niente. Le crisi di astinenza da sensazioni possono essere devastanti.
Ghosting: chi lo fa
Solitamente si crede che a praticare il ghosting siano soggetti abituati sin da piccoli a genitori assenti, che spariscono senza spiegazioni. Chi ha subito questo modello di comportamento, tende a replicarlo. Ma è vero anche che chi sparisce è una persona riluttante ad assumersi le proprie responsabilità.
Poi c'è chi dà priorità assoluta alla realizzazione personale e che quindi assegna agli altri un valore puramente strumentale. Ora mi servi, ora non più. Quindi ciao, via, sparisco. Un tempo si chiamavano semplicemente stronzi.
La verità è che sottrarsi alla pena di una separazione è molto più semplice del guardare una persona negli occhi e dirle «È finita». Il ghosting è un'alternativa facile per chi lo fa, ma non per chi lo subisce. Inoltre, chi sparisce nel nulla pensa così di risparmiare una sofferenza agli altri, passando per i buoni della situazione.
Cos'è lo Zombieing
Chi pratica il ghosting può essere anche un campione di zombieing, la pratica di ricomparire all'improvviso, senza alcuna spiegazione, dopo un periodo di silenzio. Sono quelle persone che ci ripensano e che pensano di non aver fatto poi tutti questi danni.
Ghosting: come reagire
Il sito di appuntamenti Plenty of Fish ha compiuto un sondaggio sul ghosting. Ne è emerso che, su 800 utenti intervistati nella fascia d'eta tra i 18 e 33 anni, l’80% di essi ha subito un’esperienza di ghosting.
Imparare a reagire è necessario. Innanzitutto bisogna fare attenzione a chi si incontra. Meglio diffidare da chi è troppo misterioso o incline a non rispettare gli altri. Bisogna fare attenzione anche a chi sfodera un comportamento passivo-aggressivo o, peggio, infantile.
Se sei vittima di ghosting, cerca di voltare pagina, riprendendo in mano la tua vita. Dedicati agli amici, alla famiglia. Fai cose che ti piacciono. Parola d'ordine: non rimanere in casa a rimuginare sull'accaduto.
Ma, regola più importante: in caso di zombieing, mai tornare con uno che ti ha vessato col ghosting.