Sull'acido lattico circolano diverse notizie, alcune poco chiare: approfondiamo uno dei più popolari temi relativi al fitness.
Sull'acido lattico circolano diverse notizie, alcune poco chiare: approfondiamo uno dei più popolari temi relativi al fitness.E’ normale, dopo un’intensa attività fisica, avvertire indolenzimento e bruciore muscolare. La causa è l’acido lattico, un liquido fisiologico prodotto dal metabolismo anaerobico dei muscoli. Perché si forma? E quali sono i rimedi più efficaci per combatterne i sintomi? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo ed alcune curiosità in merito.
Cos'è l'acido lattico
L’acido lattico altro non è che un composto chimico formato da carbonio, idrogeno e ossigeno che risulta tossico anche se utile al nostro organismo. Quando la quantità di acido lattico in circolo è superiore alla capacità di smaltimento da parte dell’organismo, si verifica l’affaticamento muscolare che siamo soliti associare all’acido lattico.
Perché si forma
Generalmente il glucosio, in presenza di ossigeno, viene trasformato in energia, acqua e anidride carbonica. In alcune situazioni, però, come ad esempio quando i muscoli stanno lavorando eccessivamente a causa di esercizi faticosi, la richiesta di energia è maggiore e l’ossigeno derivante dalla respirazione risulta insufficiente. In tali casi si registra un accumulo di idrogeno (derivante dalla trasformazione del glucosio) che deve essere in qualche modo smaltito. E’ qui che interviene l’acido lattico. Questo, dopo l'allenamento, si forma in seguito alla trasformazione del glucosio in energia, e serve proprio ad eliminare l’idrogeno in eccesso.
Gli sport più soggetti alla formazione dell'acido lattico
Tra gli sport correlati alla formazione dell'acido lattico c'è il sollevamento pesi. Tuttavia, più che di singoli sport, possiamo affermare che l'acido lattico viene prodotto in particolar modo in presenza di alcune condizioni. In sostanza quando - durante un esercizio fisico intenso - la frequenza cardiaca supera l'80% nei soggetti poco allenati, ed il 90 in coloro che praticano abitualmente attività fisica, della frequenza cardiaca massima, ovvero dell'estrema capacità del cuore di aumentare le pulsazioni.
Sintomi e dolori dell'acido lattico
Foto: avemario-123RF
I sintomi più comuni legati all’accumulo di acido lattico sono sicuramente il bruciore muscolare e l’affaticamento. Si tratta dei campanelli di allarme che il corpo manda per consigliarci di fare una pausa nell’allenamento. Altri sintomi possono essere nausea, vomito, mal di testa, febbre oltre ad un generale senso di stanchezza.
Acido lattico: i rimedi più efficaci
Acido lattico: come smaltirlo? Come è facile dedurre, il primo e più efficace metodo per combattere i sintomi legati all’acido lattico sono riposo e pausa dall’allenamento che, comunque, risultano spesso essere una naturale conseguenza. Altri possibili rimedi sono quello di idratarsi bene - e quindi di bere molto - di reintegrare i sali minerali persi, di respirare in maniera lenta e profonda e di dedicare la parte finale dell’allenamento a un defaticamento della durata di almeno 20 minuti. E, in generale, di prediligere alimenti ricchi di magnesio.
Acido lattico: le bufale
I dolori muscolari che si sentono a distanza di qualche giorno dall’allenamento non sono dovuti all’acido lattico, come erroneamente si ritiene. Questo, infatti, si smaltisce entro 2 ore dalla sua formazione. Allo stesso modo, una bufala riguarda la correlazione tra aspirina e acido lattico. Secondo alcuni, infatti, l'acido acetilsalicilico (Asa) sarebbe utile nel contrastare l'accumulo di acido, ma è stato ampiamente dimostrato come l’aspirina non ne limiti la produzione.
5 curiosità sull'acido lattico
- La formula dell’acido lattico è C3H6O3.
- L'acido lattico si trova in diverse parti del nostro organismo, dai muscoli al cuore, dai reni alla pelle.
- C'è un modo per individuare il dosaggio dell’acido lattico nel sangue: lo si fa attraverso lo screening dell’acidosi lattica.
- Non esiste un tasso di acido lattico troppo basso tale da risultare patologico.
- I Doms non sono provocati dall'acido lattico.
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