Cos’è, come si riconosce e come si cura il virus respiratorio sinciziale (Rsv) che in queste settimane sta colpendo tantissimi neonati e bambini, compresa Vittoria, la figlia di Fedez e Chiara Ferragni.
Cos’è, come si riconosce e come si cura il virus respiratorio sinciziale (Rsv) che in queste settimane sta colpendo tantissimi neonati e bambini, compresa Vittoria, la figlia di Fedez e Chiara Ferragni.“La Vitto è una roccia, migliora sempre di più”: così Fedez rassicura i suoi 13 milioni di follower sulle condizioni di salute della piccola Vittoria, ricoverata da qualche giorno in ospedale. La secondogenita del cantante e di Chiara Ferragni è una dei tanti bambini che in queste settimane sono alle prese con il virus respiratorio sinciziale (Rsv), molto comune ma anche potenzialmente pericoloso se viene trascurato.
Cos’è il virus respiratorio sinciziale (Rsv)
Il nome – virus respiratorio sinciziale (Rsv) – incute timore, ma in realtà ci sono passati praticamente tutti i bambini al di sotto dei quattro anni, soprattutto nel primo anno di vita. Si tratta di un agente virale che infetta l’apparato respiratorio e, soprattutto nei bimbi più piccoli, può scatenare polmonite o bronchiolite, cioè un’infezione ai bronchioli, le più piccole ramificazioni dei bronchi. Dopo aver contratto il virus non si diventa immuni: è possibile essere contagiati di nuovo ma, in genere, si sviluppa la malattia in forma meno grave.
Quali sono i sintomi e quando preoccuparsi
Nella maggior parte dei casi il virus Rsv può essere confuso con un banale raffreddore perché comporta tosse, naso che cola, mal di gola, qualche linea di febbre e, talvolta, otite. Occorre invece rivolgersi immediatamente a un medico, anche portando il bambino al pronto soccorso, se insorgono altri sintomi:
- Tosse insistente che non passa
- Respiro difficoltoso o sibilante
- Aumento della frequenza del respiro
- Difficoltà a succhiare dal seno o dal biberon
- Disidratazione
- Cianosi (colorazione bluastra-violacea) delle unghie e della zona intorno alla bocca
Tendenzialmente la malattia si manifesta in modo più grave nei bambini nati prematuri, nei lattanti di meno di tre mesi, nei bimbi immunosoppressi e in quelli che hanno altre patologie come asma, fibrosi cistica o problemi cardiaci.
Quali sono le cure per il virus Rsv
Nella maggior parte dei casi l’infezione guarisce da sola nell’arco di qualche giorno. Anche quando è così lieve bisogna avere l’accortezza di far bere molto il bambino, tenerlo in un ambiente ben umidificato e liberargli il nasino dal muco, attraverso un apposito aspira-muco o i lavaggi con la soluzione fisiologica. Vietato improvvisare cure fai da te a base di aspirina (vietata per i bambini di età inferiore ai 12 anni) o antibiotici, che combattono i batteri, non i virus. Il pediatra potrebbe optare per l’antibiotico in caso di infezione all’orecchio.
Se il paziente manifesta difficoltà respiratorie è necessario ricoverarlo in ospedale, proprio com’è successo in queste settimane alla piccola Vittoria e a parecchi neonati in Italia. A seconda delle condizioni specifiche, i medici potrebbero somministrare ossigeno, liquidi per endovena o farmaci (come l’antivirale Ribavirina).
Le possibili complicanze del virus Rsv
Insomma, è chiaro che il virus Rsv non dev’essere preso sottogamba. Le nostre strutture ospedaliere sono assolutamente capaci di riconoscerlo e di curare i bambini nel migliore dei modi, ma non si possono comunque escludere complicanze in futuro. I bimbi che hanno avuto la bronchiolite, per esempio, hanno maggiori probabilità di sviluppare l’asma in età adulta.
Come si contrae il virus e perché è così diffuso
Un po’ come il coronavirus, anche questo agente patogeno viaggia attraverso le goccioline infette, trasportate per via aerea o con le mani; non è raro che i lattanti vengano contagiati dai fratelli maggiori. Di solito i focolai arrivano tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, ma l’autunno 2021 è l’eccezione alla regola: si parla di 10 ricoverati al Policlinico Umberto I di Roma e 10 a Padova, numeri straordinari che dovrebbero spingere tutti i genitori a essere più prudenti che mai.
“Ce lo aspettavamo perché per un anno e mezzo il virus non ha circolato grazie alle misure anti-Covid (lavaggio delle mani, mascherine e distanziamento sociale)”, spiega all’Adnkronos Fabio Midulla, presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri). “Ma non appena queste misure sono state allentate, i fratellini più grandi sono tornati all'asilo o a scuola, e con una popolazione senza anticorpi il virus ha cominciato a circolare, subito e in anticipo rispetto al solito, e sta dando forme gravi nei piccolissimi".
Come evitare il contagio
Di vaccini contro il virus respiratorio sinciziale, ad oggi, non ce ne sono. Le strategie per evitare il contagio sono le stesse che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi due anni: lavarsi di frequente le mani con acqua e sapone o con una soluzione a base di alcool (e fare lo stesso con tutti i bambini della famiglia), evitare di mandare i figli a scuola o all’asilo quando stanno poco bene, indossare la mascherina quando si entra nei posti affollati, usare i fazzoletti di carta e buttarli nella spazzatura appena sono sporchi. Tante piccole precauzioni quotidiane che possono fare grandi cose per la serenità di tutta la famiglia.
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