Ci sono tanti ottimi motivi per trascorrere più tempo immersi nella natura. Secondo un recente studio scientifico, bambini e ragazzi ci guadagnano addirittura in sviluppo cognitivo e benessere emotivo.
Ci sono tanti ottimi motivi per trascorrere più tempo immersi nella natura. Secondo un recente studio scientifico, bambini e ragazzi ci guadagnano addirittura in sviluppo cognitivo e benessere emotivo.Ce li ricordiamo tutti quei giorni della primavera 2020 in cui, dopo i nostri primi due mesi di assoluto lockdown, finalmente siamo stati liberi di varcare la soglia di casa. Come spinti da un moto istintivo, siamo subito andati in cerca della natura. Quel parco a pochi passi da casa, a cui non avevamo mai prestato grande attenzione, all’improvviso aveva il fascino di un locale all’ultimo grido. Una passeggiata nella brezza primaverile era corroborante come un workout in palestra. Senza rendercene conto razionalmente, davamo conferma di qualcosa che gli scienziati hanno dimostrato: gli spazi verdi fanno bene alla nostra salute mentale, fin dall’infanzia.
Gli alberi sono amici della salute mentale
Gli scienziati della Ucl (University College London) e dell’Imperial College di Londra hanno passato in rassegna i dati sullo sviluppo cognitivo, sulla salute mentale e sul benessere generale di oltre 3.500 bambini e ragazzi di età compresa tra i 9 e i 15 anni che frequentano 31 diverse scuole della città. Dopodiché, hanno mappato via satellite la distanza delle loro case dagli spazi verdi e da fiumi, laghi e mare.
Il risultato? Quelli che trascorrono ogni giorno più tempo in zone alberate ottengono punteggi migliori in termini di sviluppo cognitivo. Il rischio di avere problemi emotivi e comportamentali inoltre è inferiore del 16 per cento rispetto a quello dei coetanei che abitano in zone più urbanizzate. I ricercatori hanno descritto i risultati della ricerca in un articolo pubblicato su Nature Communications.
Meno stress, più salute emotiva
Tale correlazione, è bene precisarlo, non è stata riscontrata per coloro che vivono vicino ai corsi d’acqua o ai prati e non è ancora spiegabile attraverso un rapporto causa-effetto lineare. Questo studio – spiega però la testata IflScience – ha tuttavia il merito di aver ponderato un’altra serie di variabili, tra cui la scuola frequentata, l’origine etnica o il lavoro dei genitori; l’effetto positivo degli alberi appare immutato.
È lecito immaginare che gli alberi facciano da schermo all’inquinamento che viceversa, come dimostrano innumerevoli evidenze scientifiche, compromette la funzionalità cerebrale in diversi modi. Che dire, invece, del benessere emotivo? “Il cosiddetto bagno nella foresta per esempio, cioè immergersi nei panorami, nei suoni e negli odori della foresta”, è una terapia di rilassamento che è stata associata a benefici fisiologici perché supporta il sistema immunitario, riduce la varaibilità della frequenza cardiaca e il cortisolo salivare, garantendo diversi benefici a livello psicologico”, suggerisce Mireille Toledano, tra gli autori del paper.
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