Dalla siesta degli spagnoli agli "inemuri" giapponesi: in occasione della Giornata Mondiale del Sonno, celebrata il 17 marzo, scopriamo quali sono le abitudini legate al mondo dei sogni
Dalla siesta degli spagnoli agli "inemuri" giapponesi: in occasione della Giornata Mondiale del Sonno, celebrata il 17 marzo, scopriamo quali sono le abitudini legate al mondo dei sogniDormire bene allunga la vita. E non è solo un modo di dire. Diversi studi sul sonno hanno dimostrato la stretta connessione tra longevità e una routine notturna di riposo da otto ore. Tuttavia, specialmente in Italia, si dorme poco e male. Ma non è così nel resto del mondo. Il 17 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Sonno, il momento ideale per riflettere su come dormiamo e migliorare il nostro rapporto con il mondo dei sogni.
Italiani sempre più stanchi
Sempre più stanchi e insoddisfatti della qualità del proprio riposo. Così definisce gli italiani una recente ricerca condotta da Emma – The Sleep Company. Solo il 44,8% ha, infatti, dichiarato di riuscire a dormire tra le 7 e le 8 ore a notte e ben il 69% degli intervistati dichiara di avere un sonno leggero, caratterizzato da risvegli continui e ripetuti durante la notte. Per facilitare l’addormentarsi esistono numerose tecniche diverse ma, nonostante ciò, ben il 42,6% degli italiani dichiara di non avere un rituale particolare per prendere sonno più in fretta e in maniera naturale.
C'è chi si addormenta leggendo un libro o una rivista (28%). Chi ascolta delle playlist musicali pensate per favorire il sonno (12%). Chi si affida a podcast e audiolibri (19,6%). Gli italiani sembrano non conoscere o amare particolarmente l'Asmr (Autonomous sensory meridian response). Infatti, lo usa solo il 6,6% degli intervistati.
Secondo Filippo Calderaro, Sleep Expert italiano per Emma, la responsabilità di questa cattiva qualità del sonno è da addossare agli smartphone. Usarli prima di andare a dormire è una consuetudine per il 56,2% degli italiani. A risentirne è proprio la qualità del sonno a causa dell’esposizione alle luci blu. Quindi il rimedio più efficace è tenere i telefoni cellulari fuori dalla camera da letto. In questo modo, si potrà resistere più facilmente alla tentazione di scrollare per addormentarsi, cercando altri metodi di rilassamento.
Come si dorme nel mondo
Ma il rapporto con il sonno non è uguale a tutte le latitudini. Infatti, paese che vai, usanza che trovi.
La siesta spagnola
Diffusa anche nel sud Italia, la siesta spagnola è un pisolino fatto subito dopo pranzo, tra le 14 e le 16. Questa pratica aiuta la digestione, "resettando" il cervello. Al risveglio si è più riposati e pronti per tornare al lavoro. Al di fuori delle grandi città, la maggior parte delle aziende e negozi chiude in questa finestra di tempo, così che i dipendenti possano andare a casa, godersi il pranzo con la propria famiglia e riposare. I lavoratori, infatti, tornano in ufficio più tardi rispetto al resto d’Europa e finiscono di lavorare intorno alle 21.
Gli “inemuri” Giapponesi
I giapponesi sono un popolo di grandi lavoratori, con ritmi serrati che impediscono di poter dormire le canoniche 8 ore a notte. Per questo, in Giappone è consentito (e consigliato) dormire sul posto di lavoro, a scuola, in attesa dei mezzi pubblici e persino durante le riunioni. Questi micro sonnellini si chiamano Inemuri.
Secondo la cultura e la tradizione locale, addormentarsi in pubblico non è visto come un segno di pigrizia ma, al contrario, è indice di duro lavoro e studio, così stancante da non riuscire a rimanere sveglio. Esistono anche dei cuscini che permettono di appoggiare la testa sulla scrivania, coprendola e isolandola da luci e rumori.
La Germania e i cuscini
In Germania il sonno si accompagna con una grande passione per i cuscini maxi e di forma quadrata, imbottiti di piuma d'oca. Questi guanciali arrivano a misurare 80x80 cm. Le loro dimensioni e il loro utilizzo hanno radici storiche. Infatti, avere dei cuscini così grandi rende facile il ripiegarli e abbracciarli per dormire comodamente di lato. A questo, si aggiunge la scelta di avere due piumini singoli anche sul letto matrimoniale, in modo da non subire i contraccolpi termici del "furto della coperta".
Pisolini rinfrescanti in Islanda
In Islanda e nei paesi scandinavi è diffusa l'usanza di fare sonnellini all'aperto. È considerata una pratica salutare, soprattutto per bimbi e neonati. Infatti, i suoni naturali come quelli del vento sembrano aiutare il rilassamento e portare i dormienti verso un sonno profondo. Per questo, non è raro vedere passeggini e carrozzine parcheggiati fuori dai negozi e ristoranti, con bambini ben coperti che riposano tranquilli. Una maggiore sicurezza è data anche dal basso tasso di criminalità del Paese, che permette agli islandesi di dormire - è il caso di dirlo - sonni tranquilli.
Rumore "multicolor" per il sonno a stelle e strisce
In America è sempre più diffuso l'uso del rumore bianco per addormentarsi. Con questo termine ci si riferisce al ronzio di asciugacapelli, aspirapolvere, frullatori. Suoni costanti e continui, che siamo abituati a percepire in sottofondo. Ma negli ultimi anni si parla anche di rumore marrone, verde e rosa. La differenza sostanziale sta nel suono più basso e la potenza delle frequenze: quello rosa, ad esempio, somiglia molto al suono di una cascata, mentre quello marrone diminuisce di frequenza ogni ottava, imitando il suono della pioggia o dell’acqua della doccia.
Sembra che questi rumori aiutino a dormire meglio, ma anche a ridurre ansia e stress durante l'attività di tutti i giorni. Il processo raggiunge il suo apice se abbinato a una tisana rilassante o a una camomilla calda.