Insieme a mascherine e test fai da te, c'è anche il saturimetro tra i dispositivi che hanno fatto ingresso nelle case di molti italiani a causa della pandemia. Ma siamo sicuri di sapere come usarlo correttamente e quali sono i valori normali di saturazione?
Insieme a mascherine e test fai da te, c'è anche il saturimetro tra i dispositivi che hanno fatto ingresso nelle case di molti italiani a causa della pandemia. Ma siamo sicuri di sapere come usarlo correttamente e quali sono i valori normali di saturazione?Anche solo un paio di anni fa, chi mai avrebbe immaginato di doversi procurare prima o poi un saturimetro? Eppure, alla pari di mascherine chirurgiche e tamponi fai da te, anche questo dispositivo per misurare l’ossigeno nel sangue ha fatto capolino nelle case degli italiani a causa della pandemia. Ma siamo proprio sicuri di sapere a cosa serve e come funziona?
Cos'è l'ossigenazione del sangue
Facciamo un piccolo ripasso dell’abc. Quando respiriamo, l’aria entra da bocca e naso per poi percorrere le vie respiratorie e arrivare i polmoni. A quel punto, l’ossigeno entra in circolo insieme al sangue mentre l’anidride carbonica viene espulsa. Per questo inestimabile lavoro dobbiamo ringraziare l’emoglobina, una proteina che si lega all’ossigeno e lo trasporta fino ai tessuti. Lì avviene la cosiddetta respirazione cellulare che permette di liberare energia.
Cos'è il saturimetro e cosa c'entra con il Covid-19
Il saturimetro – anche detto pulsossimetro oppure ossimetro – è un dispositivo medico che misura il grado di saturazione dell’ossigeno nel sangue arterioso, cioè la percentuale di emoglobina satura di ossigeno. Contestualmente rileva anche la frequenza cardiaca.
Se ultimamente è diventato così popolare è perché, come purtroppo sappiamo, il Covid-19 comporta difficoltà respiratorie che nei casi più gravi si possono evolvere in polmonite interstiziale. La saturazione è proprio uno dei parametri fondamentali da monitorare per tenere sotto controllo il decorso della malattia.
A cosa serve
In realtà un saturimetro professionale torna utile non solo per chi ha contratto (o teme di aver contratto) il coronavirus, ma per chiunque si affetto da una malattia che coinvolge le vie aeree, come asma, bronchite o polmonite. O anche per chi, pur non avendo patologie conclamate, fuma oppure fa un lavoro che lo espone a pesanti livelli di inquinamento.
Ovviamente senza esagerare: misurare la saturazione per un semplice raffreddore – o addirittura senza alcun sintomo! – non serve a nulla, se non ad alimentare un’ansia controproducente. Anche perché, come tutti gli strumenti, anche questo può risultare impreciso se è posizionato male. Sembra anche che gli smalti scuri possano falsare i dati.
In qualsiasi struttura ospedaliera il pulsiossimetro non può mancare, sia per monitorare i pazienti ricoverati, sia per avere a disposizione un’evidenza in più durante le visite specialistiche. Ma questo dispositivo, di piccole dimensioni e semplice da usare, si presta alla perfezione anche per l’osservazione domiciliare.
Come si usa
L’aspetto del saturimetro da dito ormai ci è familiare: è una piccola sonda a forma di molletta da applicare (appunto) al dito o, in alternativa, sul lobo di un orecchio. Se il paziente è un neonato, va posizionata sul piedino.
L’esame è davvero rapido e indolore perché basta accendere l’apparecchio e il gioco è fatto: il valore della saturazione viene mostrato direttamente su un piccolo monitor. Quest’ultimo può essere esterno oppure, nei modelli più moderni e compatti, integrato nella sonda stessa.
Come interpretare i valori
Anche l’interpretazione dei risultati non richiede grandi competenze mediche. Se la saturazione va dal 95% in su, significa che i valori sono del tutto normali e non c’è motivo di preoccuparsi. Quando invece è più bassa, tecnicamente si parla di ipossiemia che può essere lieve (91-94%), moderata (86-90%) e grave (meno di 85%). In questo caso bisogna rivolgersi senza indugio a un medico.
Dove si compra il saturimetro
Un dispositivo compatto da usare in casa ha un costo di poche decine di euro. Chi vuole procurarsene uno per sicurezza ha solo l’imbarazzo della scelta, tra farmacie e parafarmacie (fisiche o digitali), negozi di articoli sanitari e piattaforme di e-commerce come Amazon ed eBay.
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