Il progesterone basso può incidere negativamente sulla fertilità femminile, causando problemi di ovulazione o gestazione. Scopriamo quali sono i principali sintomi, le cause ed i rimedi per ovviare al disturbo.
Il progesterone basso può incidere negativamente sulla fertilità femminile, causando problemi di ovulazione o gestazione. Scopriamo quali sono i principali sintomi, le cause ed i rimedi per ovviare al disturbo.Il progesterone è un ormone che incide sulla fertilità femminile, apportando talvolta disfunzioni ed irregolarità al ciclo mestruale o possibili difficoltà nel concepimento. Se il progesterone è basso, infatti, si possono avere dei cicli anovulatori (ovvero privi di ovulazione), maggior rischio di gravidanza ectopica, distacco della placenta e-nei casi più seri- anche di aborto.
Quest'ormone viene prodotto nella fase luteale dopo l’ovulazione, ma anche dalla placenta durante la gravidanza. La sua funzione primaria, infatti, è quella di preparare l’endometrio ad accogliere l’ovulo fecondato e a mantenere la gestazione.
Progesterone basso: i sintomi
Se le ovaie non produco abbastanza progesterone si possono verificare una molteplicità di sintomi ed effetti quali, ad esempio, un possibile aumento di peso, umore instabile, depressione, fibromi uterini, cisti al seno e cicli mestruali irregolari e dolorosi.
In alcuni casi, inoltre, si possono presentare anche forti emicranie, cefalee ricorrenti, stati d’ansia generalizzati, amenorrea, oligomenorrea e, in caso di gestazione, gravidanze extrauterine o minacce d’aborto.
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Le cause che determinano i valori bassi
Un deficit di progesterone può dipendere da un insieme di vari fattori. Ad esempio, a monte del disturbo può esserci un problema endocrino legato ad un malfunzionamento di ipofisi, surreni o tiroide.
Anche la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) o la menopausa tendenzialmente incidono sull’ovulazione e, quindi, potenzialmente anche sui livelli ormonali.
Rimedi per alzare i livelli di progesterone
Per determinare i livelli di progesterone nel sangue è necessario fare delle analisi del sangue che ne individuino i dosaggi. Sarà, quindi, il proprio medico di fiducia a delineare le cure migliori in base alla gravità del disturbo.
Se si è in età fertile, lo specialista potrà consigliare una terapia ormonale a base di progestinici ed estrogeni. Al contrario, in pre-menopausa talvolta viene prescritta la terapia ormonale sostitutiva (TOS) per ovviare al disturbo.
Nei casi più lievi anche la dieta può aiutare ad incrementare i livelli di progesterone. Via libera ai cibi ricchi di vitamine B e C come agrumi, uova, legumi e cereali integrali. Ben vengano, infine, anche gli alimenti ricchi di zinco e potassio.
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