Prevenzione
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Dislessia: cause, sintomi, trattamento

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che determina una particolare difficoltà con le parole. Scopriamola nel dettaglio.

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che determina una particolare difficoltà con le parole. Scopriamola nel dettaglio.

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento frequente (si stima che colpisca il 4% della popolazione), tanto che molti personaggi celebri del passato ne hanno sofferto. È il caso, ad esempio, di Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Thomas Edison, Benjamin Franklin, John F. Kennedy, Walt Disney, Pablo Picasso e Napoleone Bonaparte.

Cos'è la dislessia

Il termine dislessia deriva dal greco ed indica una particolare difficoltà con le parole. Chi soffre di questo disturbo specifico dell’apprendimento, infatti, trova particolarmente ostico leggere e scrivere in modo corretto e fluente.

Cause e sintomi della dislessia 

Il cervello delle persone dislessiche funziona in modo diverso. Molti studiosi, infatti, sono ormai concordi nel sostenere che le difficoltà determinate dalla dislessia vadano attribuite a una disfunzione dei circuiti neuronali impiegati per la lettura. Nel concreto, quindi, i soggetti dislessici faticano a rappresentare mentalmente (e a scomporre) le parole e i suoni.

Spesso la dislessia è associata anche ad altri disturbi diversi (ad esempio la discalculia) e questo fa sì che in molti casi sia complesso formulare una diagnosi tempestiva. Tuttavia, il sintomo più evidente di questo disturbo è dato da una lettura scorretta e/o lenta e da una conseguente difficoltà di comprensione testuale.

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Foto: Carla Francesca Castagno © 123RF.com

Dislessia: come si cura

Per poter curare la dislessia è fondamentale che il disturbo venga diagnosticato da uno specialista. Individuate le difficoltà personali si potrà, quindi, procedere ad intraprendere un percorso differenziato a seconda dell’età, della specificità e dalla gravità.

Soprattutto in età scolare, però, è molto importante che la diagnosi venga accompagna da un referto scritto nel quale venga eventualmente esplicitata anche la necessità di utilizzare strumenti compensativi in aula e durante i momenti di studio, così da agevolare l’apprendimento.

Come spiegare la dislessia ai bambini

La dislessia è un problema dell’apprendimento molto diffuso e deve essere spiegato nel migliore dei modi non solo ai bambini che ne soffrono, ma anche ai loro compagni di classe e a chi vive con loro la quotidianità.

Gli insegnanti, gli adulti e i genitori, quindi, devono utilizzare parole chiare, semplici, dirette e, per fugare ogni dubbio, devono cercare di favorire il dialogo e il confronto, rispondendo anche alle domande più frequenti che possono essere poste dai bambini.

La dislessia non deve essere vista come una malattia, bensì come una difficoltà che può essere superata con determinati accorgimenti.

La dislessia negli adulti

Se la dislessia non viene diagnosticata in età scolare può creare difficoltà anche nell’adulto, ad esempio nel lavoro o nello svolgere attività comuni della vita quotidiana. Chi ne soffre, infatti, può trovare complesso memorizzare gli appunti, esporre delle relazioni, ma anche gestire il tempo, apprendere una lingua straniera o leggere dei manuali operativi.

È bene sapere, quindi, che in Italia esistono dei centri abilitati alla diagnosi anche nei soggetti adulti ai quali potersi rivolgere se si pensa di soffrire di dislessia.

Foto di apertura: Vitaliy Vodolazskyy © 123RF.com